Dovrebbe essere sancito il 18 novembre il nuovo testo che fissa regole più stringenti per la Lpi. Limite per ogni medico del 50 per cento rispetto all’attività professionale
Mentre resta aperta la partita sul federalismo fiscale e i costi standard, su cui le Regioni chiedono modifiche sostanziali, si cerca di chiudere in fretta altri provvedimenti rimasti in sospeso. Accordo raggiunto ieri tra Ministero della Salute e Regioni riguardo al provvedimento che fissa limiti più stringenti alla libera professione intramoenia:
Rispetto alla legge in vigore, secondo la quale i volumi dell’attività libero professionale non possono superare quelli dell’attività istituzionale, si prevede anche che il calcolo sia fatto per ciascun dipendente e non globalmente. Inoltre, e questa è una novità assoluta, viene previsto anche un tetto all’impegno orario della libera professione che non potrà superarre il 50% di quello dedicato all’attività istituzionale.
Inoltre vengono meglio specificate le modalità con cui individuare le tariffe per la libera professione che dovranno essere remunerative di tutti costi sostenuti dall’azienda.
Le Regioni hanno voluto inserire un chiarimento riguarda alla Lpi svolta fuori dalle sedi aziendali, ribadendo che è consentita solo fino alla proroga prevista alla legge 120, che dovrebbe scadere il 31 gennaio 2011. Inoltre è chiarito che sia la prenotazione che la riscossione delle tariffe debba essere affidata a personale aziendale. A supporto delle Regioni che lo richiederanno il monitoraggio della Lpi potrà essere svolto dall’Agenas. Il testo dell’intesa dovrebbe essere licenziato nella prossima Conferenza Stato-Regioni, convocata per il 18 novembre.
quotidianosanita.it
11 novembre 2010