Il Sole 24 Ore, Marzio Bartoloni. Con il 90% di italiani over 12 vaccinati, una asticella che l’Italia potrebbe toccare o almeno sfiorare a inizio dicembre, e i numeri dell’epidemia sotto controllo come quelli attuali l’Italia potrebbe cominciare a dire addio alle restrizioni dell’emergenza da fine anno. Mancano infatti poco più di due mesi alla fine dello stato di emergenza previsto per fine dicembre ed è già iniziato il pressing per allentare le misure nate con l’emergenza: prima fra tutti il green pass che però è stata l’ultima misura a essere introdotta. Il presidente delle Regioni Fedriga ha chiesto di rivedere il certificato verde a fine anno e anche lo stesso commissario all’emergenza, il generale Figliuolo, ha anticipato che in caso di raggiungimento del 90% di vaccinati si può immaginare una «alleggerimento delle misure di contenimento attuali, come l’obbligo di green pass».
Al ministero della Salute e tra i tecnici il confronto è appena iniziato anche perché oltre a guardare ai segnali che arrivano dall’estero come in Inghilterra, il primo Paese a eliminare le restrizioni, dove i contagi sono tornati a correre si vogliono aspettare anche i dati delle prossime settimane quando con la stagione fredda il virus potrebbe rialzare la testa. I primi ragionamenti comunque già ci sono: la prima serie di restrizioni che potrebbe cadere è quella legata al «sistema dei colori» (giallo, arancione e rosso) che ormai da quasi un anno – è in vigore dallo scorso 6 novembre – accompagna l’emergenza. Dalla scorsa estate grazie anche alla massiccia campagna di vaccinazione questo meccanismo che nelle zone «arancioni» e «rosse» prevede chiusure di diverse attività (dalla ristorazione al commercio) è stato di fatto superato: da fine giugno, con l’eccezione della Sicilia che per 3 settimane a settembre è rimasta in zona «gialla», tutta l’Italia è rimasta in zona «bianca» quella cioè dove non ci sono restrizioni a parte le mascherine nei luoghi al chiuso. Ecco questa potrebbe essere la prima restrizione a cadere già da inizio 2022: a regolare le attività resterebbero le linee guida da poco aggiornate dalle Regioni e l’impiego del green pass. Che potrebbe restare, magari attenuato, in uso almeno fino alla primavera del 2022 quando tra l’altro cominceranno a scadere i certificati verdi della stragrande maggioranza degli italiani. I pass durano un anno e a parte over 80 e sanitari i primi a vaccinarsi che vedranno scadere i loro certificati già tra febbraio e marzo prossimi e ora invitati alla terza dose per il resto degli italiani la validità comincerà a scadere proprio in primavera.
L’eventuale proroga dell’uso del green pass non sarà legato per forza allo stato di emergenza che potrebbe dunque concludersi dopo quasi due anni a fine dicembre. Resta però una incognita: se servirà una terza dose di vaccino per tutti e non solo per gli over 60 come è stato raccomandato finora allora anche lo stato di emergenza potrebbe essere prorogato ancora una volta perché sarà necessario tenere ancora in piedi la struttura commissariale per continuare la campagna vaccinale di massa.
Intanto i dati dell’epidemia restano sotto controllo: ieri solo 2.697 casi ma ancora 70 decessi. E ben 662mila tamponi, un record assoluto trascinato dalla corsa ai test per gli italiani che non ancora vaccinati hanno bisogno del green pass per andare a lavoro.