NOEMI PENNA, La Stampa. l1 La variante Delta entro fine mese potrebbe essere la forma prevalente del virus. Cosa cambia? Quanto dobbiamo preoccuparci?
A oggi non ci sono prove che questa variante causi una malattia più grave o un aumento di decessi e ricoveri. Alcune mutazioni possono portare a cambiamenti nelle caratteristiche di un virus, come un’aumentata trasmissibilità e il diffondersi più facilmente, così come accaduto con la variante inglese. Sono in corso approfondimenti per capire l’impatto delle mutazioni sul comportamento del virus.
A oggi non ci sono prove che questa variante causi una malattia più grave o un aumento di decessi e ricoveri. Alcune mutazioni possono portare a cambiamenti nelle caratteristiche di un virus, come un’aumentata trasmissibilità e il diffondersi più facilmente, così come accaduto con la variante inglese. Sono in corso approfondimenti per capire l’impatto delle mutazioni sul comportamento del virus.
l2 Quali sono i sintomi più comuni?
Al posto di febbre, tosse secca e spossatezza, i nuovi segnali di allarme sono il naso che cola, la gola infiammata e il mal di testa. Il sintomo più frequente è lo starnuto. La variante Delta sta quindi mostrando sintomi meno gravi e più simili al comune raffreddore, meno facili da individuare. Le segnalazioni raccolte dagli inglesi attraverso l’applicazione Zoe Covid Symptom mostrano un quadro clinico diverso dal precedente, con meno perdita di olfatto e gusto, che sinora rappresentavano una spia di allarme anche negli asintomatici. Sono inferiori pure i casi riportati di «fame d’aria».
Al posto di febbre, tosse secca e spossatezza, i nuovi segnali di allarme sono il naso che cola, la gola infiammata e il mal di testa. Il sintomo più frequente è lo starnuto. La variante Delta sta quindi mostrando sintomi meno gravi e più simili al comune raffreddore, meno facili da individuare. Le segnalazioni raccolte dagli inglesi attraverso l’applicazione Zoe Covid Symptom mostrano un quadro clinico diverso dal precedente, con meno perdita di olfatto e gusto, che sinora rappresentavano una spia di allarme anche negli asintomatici. Sono inferiori pure i casi riportati di «fame d’aria».
l3 Come faccio a sapere se ho contratto la variante Delta?
L’unica certezza si può avere con un test specifico altamente specialistico, tramite il quale si determina la composizione esatta del genoma del virus e quindi a quale ceppo appartiene. Il sequenziamento non è un’analisi a disposizione del pubblico, ma viene effettuato solo in centri specializzati. Chi è già stato vaccinato, ma ha contratto lo stesso il virus mutato, sta mostrano un decorso decisamente più veloce.
L’unica certezza si può avere con un test specifico altamente specialistico, tramite il quale si determina la composizione esatta del genoma del virus e quindi a quale ceppo appartiene. Il sequenziamento non è un’analisi a disposizione del pubblico, ma viene effettuato solo in centri specializzati. Chi è già stato vaccinato, ma ha contratto lo stesso il virus mutato, sta mostrano un decorso decisamente più veloce.
l4 I vaccini sono efficaci contro questa variante?
I primi dati confermano che tutti i vaccini disponibili in Italia sono efficaci, ma solo a ciclo completato. Chi ha fatto solo la prima dose è meno protetto contro l’infezione da Delta, indipendentemente dal tipo di vaccino somministrato. Uno studio pubblicato su Nature dimostra che il Pfizer si sta dimostrando meno attivo contro le varianti rispetto al ceppo del virus isolato nel gennaio 2020, ma è stata comunque osservata «una forte neutralizzazione».
I primi dati confermano che tutti i vaccini disponibili in Italia sono efficaci, ma solo a ciclo completato. Chi ha fatto solo la prima dose è meno protetto contro l’infezione da Delta, indipendentemente dal tipo di vaccino somministrato. Uno studio pubblicato su Nature dimostra che il Pfizer si sta dimostrando meno attivo contro le varianti rispetto al ceppo del virus isolato nel gennaio 2020, ma è stata comunque osservata «una forte neutralizzazione».
l5 Dovremo sottoporci a una terza dose?
Per l’Oms non è chiaro se una terza dose di richiamo sarà utile. I dati disponibili sono ancora parziali e per il momento ha bocciato la proposta, così come l’Ema e la Food and Drug Administration statunitense. Il generale Figliuolo ha dichiarato che, nel caso servisse, l’Italia si è già organizzata per un eventuale richiamo vaccinale.
Per l’Oms non è chiaro se una terza dose di richiamo sarà utile. I dati disponibili sono ancora parziali e per il momento ha bocciato la proposta, così come l’Ema e la Food and Drug Administration statunitense. Il generale Figliuolo ha dichiarato che, nel caso servisse, l’Italia si è già organizzata per un eventuale richiamo vaccinale.
l6 Cos’è accaduto all’estero, dove la Delta è arrivata prima che in Italia?
I casi di Covid nel Regno Unito stanno aumentando in modo esponenziale, soprattutto fra i più giovani che hanno maggiori probabilità di essere solo parzialmente vaccinati. Da Israele arriva la notizia che l’efficacia del vaccino Pfizer contro il coronavirus è diminuita di un terzo proprio a causa della diffusione di questa variante. A maggio, quando l’indiana era meno diffusa, il vaccino era efficace al 94,3%: ora, secondo quanto riferito dal ministero della Salute israeliano, la copertura è scesa al 64%. —
I casi di Covid nel Regno Unito stanno aumentando in modo esponenziale, soprattutto fra i più giovani che hanno maggiori probabilità di essere solo parzialmente vaccinati. Da Israele arriva la notizia che l’efficacia del vaccino Pfizer contro il coronavirus è diminuita di un terzo proprio a causa della diffusione di questa variante. A maggio, quando l’indiana era meno diffusa, il vaccino era efficace al 94,3%: ora, secondo quanto riferito dal ministero della Salute israeliano, la copertura è scesa al 64%. —