Per il governatore veneto la spesa regionale può essere rivista, ma se dovesse venir meno la “garanzia preventiva” dell’applicazione dei costi standard nel farlo, la Regione Veneto si chiamerà fuori da qualunque trattativa. Lo stesso Piano Esiti appena presentato ha rimarcato l’estistenza di “un Paese a due facce e Renzi deve agire prima su quella sporca”. Quanto a possibili nuovi tagli lineari, “si violerebbe l’art. 32 della Costituzione”.
Non accennano a spegnersi le polemiche tra Governo e Regioni sui 4 mld di tagli alle Regioni previsti nella legge di Stabilità. Tra i più agguerriti c’è senza dubbio il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che anche oggi è tornato all’attacco minacciando di disertare ogni tavolo di trattativa in assenza di garanzie sull’applicazione dei costi standard. “La nebbia sulle coperture persiste, ma i dati che quotidianamente vengono diffusi dalle fonti più disparate consentono di vedere chiaramente il quadro: la spesa regionale può essere rivista, ma senza la preventiva garanzia dell’applicazione dei costi standard nel farlo, il Veneto non parteciperà nemmeno alla cosiddetta trattativa con il Governo. Senza costi standard facciano gli accordi che vogliono: noi impugneremo la legge di stabilità di fronte alla Consulta”, ha detto.
“Oggi la Commissione sul Federalismo Fiscale e, udite udite, la Ragioneria Generale dello Stato – incalza Zaia – ci dicono che, tra gli Enti Locali, le Regioni sono quelle che hanno sopportato di gran lunga di più le manovre restrittive governative degli ultimi anni. Nel contempo, sempre oggi, il Piano Esiti del Ministero della Salute ci dice che un terzo degli ospedali italiani producono perdite per 4 miliardi l’anno e che le cose vanno peggio in Campania, Calabria, Puglia e Alto Adige. La virtuosità del Veneto è ben testimoniata dall’87% di parametri buoni o eccellenti e da un 13% di cose da migliorare. La perfezione non è di questo mondo, ma mentre noi stiamo attaccando da ogni fronte quel 13%, tocca ad altri cominciare a fare sacrifici e razionalizzazioni su certe percentuali da paura. Insomma, c’è un Paese a due facce e Renzi deve agire prima su quella sporca”.
“Altrimenti – accusa il governatore veneto – i tagli lineari diranno una cosa molto grave: che in realtà non è una manovra contro gli sprechi ma un vero e proprio tentativo di eliminare le Regioni bypassando la Costituzione. Se tagliando indiscriminatamente la spesa sanitaria riducessero anche le Regioni virtuose a non riuscire più ad erogare i Livelli Essenziali di Assistenza, ad esempio, verrebbe violato l’articolo 32 della Costituzione”.
“Negli ultimi anni – conclude Zaia – il Veneto ha tagliato del 46% la sua spesa comprimibile e siamo disposti a risparmiare ancora, ma solo se i costi standard, applicati con rigore ed omogeneità nazionali, diranno che lo dobbiamo fare”.
Quotidiano sanità – 21 ottobre 2014