Il testo del disegno di legge di stabilità ieri è stato formalmente assegnato insieme al Ddl di Bilancio alla commissione Bilancio della Camera, che oggi fisserà la scadenza per la presentazione degli emendamenti da parte dei gruppi parlamentari (probabilmente il 4 dicembre) e deciderà la tempistica del dibattito. I relatori a Montecitorio sono Fabio Melilli (Pd) e Paolo Tancredi (Ap). Domani poi la Conferenza dei capigruppo della Camera indicherà il momento in cui il testo dovrà approdare in Aula per il secondo via libera. Con conseguente ritorno a Palazzo Madama per l’ok definitivo quasi sicuramente prima della pausa natalizia. Diverse le possibili modifiche attese: dallo stanziamento di 500 mln extra Fondo sanità per finanziare l’acquisto di farmaci innovativi, allo stop per le Aziende uniche Università/Ssn. Ma c’è anche la possibilità che entrino alcune norme del ddl sulla responsabilità professionale. Il testo approdato alla Camera. Le schede di lettura sulle misure sanitarie
Tra i ritocchi già certi c’è il pacchetto Sud. Anche se il Governo non ha ancora scelto tra le due opzioni proposte dalla maggioranza al Senato. E cioè mini-credito d’imposta sugli investimenti nelle aree svantaggiate e prolungamento di un anno della proroga delle decontribuzione nella misura del 40% già prevista dalla manovra. Molto dipenderà dalle risorse disponibili tenendo anche conto che il Governo appare intenzionato a destinare alla sicurezza e all’intelligence non meno di 200-300 milioni. Altri fondi dovranno essere trovati per consentire agli enti di area vasta di garantire al meglio alcuni servizi essenziali come scuole e strade (nodo Province). Ci sono poi la partita sulle pensioni, con i sindacati (Cgil in testa) rafforzare le misure su esodati e opzione donna , e sul “salva-delibere” comunali legata alla tassazione sulla casa
Durante il passaggio a Montecitorio il disegno di legge potrebbe subire alcune modifiche. Tra queste, c’è particolare attesa sul possibile stanziamento di 500 mln extra Fondo sanitario per il finanziamento del Fondo per i farmaci innovativi istituito dalla stabilità 2015. Una misura auspicata nelle scorse settimane sia dal premier Matteo Renzi che dal ministro della Salute, Beatrice Lorenin. Come poi preannunciato dal responsabile sanità del Pd, Federico Gelli, potrebbe essere poi cambiato anche il comma 305 che istituisce le Aziende sanitarie uniche Università/Ssn. Una norma, è sempre Gelli a riferirlo, fortemente voluta dalla governatrice del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ma apparentemente poco gradita a molti anche all’interno della stessa maggioranza.
La partita sul finanziamento del Pubblico Impiego potrebbe invece essere rimandata ad un ulteriore provvedimento ad hoc. Infine, resta ancora in piedi l’ipotesi di un possibile inserimento nel maxiemendamento di alcune norme previste dal ddl sulla responsabilità professionale appena approvato dalla commissione Affari Sociali. La volontà politica è quella di accelerare i tempi e rendere così immediatamente operative le norme principali attese ormai da circa un decennio. Per farlo, però, si dovrà attendere il parere del Mef.
Qs e Sole sanità – 24 novembre 2015