Nella legge di Stabilità «con il segno+» illustrata dal premier Matteo Renzi in 25 tweet – «perché il testo sarà distribuito al momento della trasmissione della manovra al Parlamento», il Fondo sanitario nazionale per il 2016 si attesta come preannunciato sui 111 miliardi di euro: «Le Regioni vorrebbero più soldi, ma tutti vorremmo più soldi. Dobbiamo agire sui costi standard per dare cure o farmaci innovativi. Quest’anno diamo una mano alle Regioni con i costi standard così che quello che si paga in una Regione si pagherà anche nell’altra», ha spiegato il premier.
Che ha ricordato l’impegno della ministra Lorenzin sul nuovo nomenclatore tariffario e sui Livelli essenziali di assistenza, promessa di inizio 2015 per cui la ministra ha rivisto al rialzo il budget, da 400 a 900 milioni.
Nella legge di Stabilità per il prossimo anno, che nel complesso oscilla «tra i quasi 27 miliardi nella “versione base” e i 30 miliardi nella “versione accessoriata” – ha spiegato ancora il premier – trova spazio anche la conferma per il 2016 del Fondo nazionale politiche sociali a 400 milioni di euro, con un’attenzione particolare al “Dopo di noi”, cui vengono riservati 100 milioni». La legge, pensata ad esempio per le persone Down che sopravvivono ai propri familiari, andrà approvata dal Parlamento secondo il premier entro il prossimo anno.
Ancora, la spending review: varrà 5 miliardi, cifra inferiore rispetto a quanto preventivato perché le tax expenditures non sono toccate. Composta del 3% di tagli ai ministeri, la norma sugli acquisti in base a costi standard che valorizzerà il ruolo di Consip, interventi su singole voci per l’acquisto di beni informatici e il mancato incremento di alcune voci. Personale incluso: «Il personale non cresce nel complesso – ha spiegato Renzi – malgrado nella manovra sia previsto un Fondo da 300 milioni per la ripresa dalla contrattazione».
Infine, le misure di contrasto alla povertà: 600 milioni nel 2016, 1 miliardo per ciascuno degli anni seguenti. Nel triennio, saranno spalmati altri 300 milioni (100 per anno) in progetti tra Governo e terzo settore, Comuni e Fondazioni).
Tra le altre misure: taglio alle partecipate (da 8mila a mille) e tetto agli stipendi dei manager; più soldi a chi contratta su produttività e welfare aziendale (500 milioni)l’aumento della soglia per il contante fino ai 3mila euro annunciati nei giorni scorsi.
Le misure non finiscono con la legge di Stabilità: «Non escludo che ci sarà un’altra misura da corca 1 miliardo di euro, di sostegno all’economia entro la fine dell’anno, le tecnicalità non le dico adesso ma ci sarà e comprenderà i finanziamenti per il Giubileo ».
Il Sole 24 Ore sanità – 15 ottobre 2015