di Barbara Gobbi. Altro che aumento del Fondo sanitario: o per Livelli essenziali di assistenza, campagna vaccini e contratti si prevedono risorse aggiuntive, oppure l’incremento sbandierato dal presidente del Consiglio viene mangiato da quelle voci che impegnano rispettivamente 900 milioni (i Lea), 500 milioni (la campagna per le vaccinazioni) e 300 milioni (il riavvio della contrattazione).
Cavalca il paradosso, il coordinatore degli assessori alle Finanze delle Regioni, Massimo Garavaglia: «Se il mio premier dice che il Fsn aumenta, non posso che credergli: e allora quelle voci di spesa sono esterne. Ma se così non è, l’asticella scende al di sotto della quota 2015. Al di sotto, cioè, dei 109, 7 miliardi che sono la cifra a cui è arrivato il Fondo dopo il taglio da 2,35 mld deciso a luglio con il Dl Enti locali. Comunque aspettiamo il testo: non possiamo emendare le slide».
A fare e rifare i conti non è solo Garavaglia: il governatore del Veneto Luca Zaia risale ancora indietro nel tempo, a quel Patto salute dell’estate 2014. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, afferma Zaia, «racconta oggi alla stampa che i fondi per la sanità aumentano: (109 miliardi un anno fa, 110 oggi e saranno 111 nel 2016)». Ma intanto il Patto nazionale per la salute, «tuttora vigente e siglato dal suo Governo il 10 luglio 2014, ai commi uno e due dell’articolo uno, recita invece che il Fondo 2014 sarebbe dovuto essere di 109,928 miliardi, quello 2015 di 112,062 e quello 2016 di 115,444 miliardi». Il tutto, applicando quanto previsto dal decreto legislativo 68 del 2011 «dal titolo, oggi ironico, “determinazione dei costi e dei fabbisogni standard regionali”». Insomma, i fondi «sono di meno e non di più, a differenza di quanto affermato da Renzi- ribadisce il governatore- e se qualche collega ritiene che io o il documento che ho citato riportiamo cifre sbagliate e che i fondi per la sanità siano aumentati, si alzi e lo dica». Nel caso «io abbia ragione, qualcuno al Governo, o non conosce la matematica, o considera scritto sul ghiaccio un Patto solenne».
Poi, la stoccata sui costi standard: «spendiamoli meglio», ha detto Renzi dei fondi per la Sanità. «Renzi sa come si fa – chiosa Zaia -: introduca subito i costi standard. Basta volerlo, a meno che non si voglia continuare a dare la paghetta agli spreconi».
Anche dai 5Stelle piovono critiche: «Il Def è carta straccia – annunciano in commissione Affari sociali -: per la Sanità erano previsti più di 113 miliardi che adesso in Stabilità diventano 111. Vogliamo vedere se le Regioni dopo essersi lamentate per una volta smetteranno di tentennare e passeranno ai fatti».
16 ottobre 2015