L’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta ha partecipato alla creazione di due app per smartphone e tablet per combattere le frodi ittiche e lo spreco alimentare. La prima permette di riconoscere le frodi ittiche, attraverso una distinzione tra le diverse specie che dovrebbe permettere al consumatore di capire quando si spaccia un pesce per un altro.
Il funzionamento è semplice, basta scattare una foto al pescato che si ha intenzione di acquistare. A questo punto il software fornisce i dettagli sulla provenienza e sulla specie, rivelando la veridicità dell’etichetta. La filosofia è la stessa della guida cartacea “Ok! Il pesce è giusto”, pubblicata nel mese di gennaio 2015, che illustra le etichette e le caratteristiche delle varie specie. Con l’applicazione, il consumatore avrà delle risposte immediate e anche il veterinario potrà risparmiarsi test del DNA, perché sarà il software ad interpretare le fotografie. “Il primo step è stato capire se il sistema funziona – spiega Pier Luigi Acutis, dirigente veterinario dell’Istituto zooprofilattico – una volta appurato abbiamo implementato il database. Adesso speriamo di ampliarlo ulteriormente attraverso le foto delle centinaia di specie che vengono consumate nel nostro Paese inviate dai veterinari ce operano nelle diverse parti d’Italia.” L’app, creata in collaborazione con il Systems Biology Group del Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino, sarà quindi pronta nei prossimi mesi.
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13 luglio 2015