Dalla terra alla tavola rispettando l’ambiente e anche il portafoglio, messo a dura prova dalla crisi. È questa la filosofia alla base dei Gruppi di acquisto solidale («Gas»), nati per bypassare la filiera della grande distribuzione e favorire l’avvicinamento fra clienti e produttori. Quelli «censiti» a Padova e provincia, disseminati tra i colli e l’Alta, sono dodici.
Ma l’elenco non comprende i tanti gruppi «spontanei» sorti col passaparola. Il fenomeno è in netta crescita: sono sempre più numerose le famiglie padovane che rinunciano a supermercati e centri commerciali per acquistare i prodotti a chilometro zero nei «mercati» dei Gas.
Le modalità cambiano a seconda del «gruppo», ma il meccanismo è lo stesso: i soci ordinano la spesa online, e passano a ritirarla nel giorno prestabilito per la distribuzione collettiva. Il Gas «Il ciclo corto», promosso dall’associazione «Altragricoltura Nordest», si svolge ogni due settimane al venerdì dalle 10 alle 19.30 presso l’ex Macello di corso Australia: in media, distribuisce una tonnellata e mezzo di generi alimentari e richiama un centinaio di clienti. Il paniere comprende circa 450 prodotti, studiati per soddisfare le esigenze di altrettanti soci: si va dai 65 centesimi per 70 grammi di prezzemolo ai 40 euro per cinque litri di olio extravergine biolgico. «A parità di qualità e categoria, i nostri prodotti costano almeno il 20% in meno rispetto a quelli della grande distribuzione – afferma Ciano Mioni, uno dei fondatori del «Ciclo corto» -. Verdura, frutta, latticini, carne e vino provengono da piccole aziende del territorio, che non usano fitofarmaci né concimi chimici e sono situate nel raggio di cento chilometri; caffè, tè, cacao e cereali arrivano dal commercio equosolidale. Due giorni prima della distribuzione, contadini e allevatori ci portano i prodotti ordinati online dai soci, oppure passiamo a ritirarli nelle fattorie con due furgoni: mercoledì raccogliamo quelli a lunga conservazione come legumi e farine, giovedì quelli freschi, che vengono conservati nelle celle frigo. Venerdì consegniamo le cassette già pronte ai soci, e se qualcuno non passa a ritirare lo invitiamo a venire sabato mattina». Le difficoltà non mancano: «Nel 2013, per la prima volta in otto anni, il nostro budget è calato del 20% – aggiunge Mioni -. Il Gas comporta delle scelte ed è difficile cambiare abitudini: i supermercati costano di più ma sono aperti a tutte le ore. Per pagare le spese di gestione della sede organizziamo cene sociali e raccolte di autofinanziamento». Nessuna flessione, invece, per «Tuttogas», il gruppo promosso dal circolo Acli della Santissima Trinità in Arcella, dove il «mercato» è aperto tutti venerdì dalle 17 alle 19 e il secondo e il quarto sabato del mese dalle 10 alle 12: «Siamo attivi da tre anni, quest’anno abbiamo triplicato i soci e aperto due nuovi punti di distribuzione nelle parrocchie di San Bartolomeo e della Madonna Pellegrina – spiega Mario Zanazzi, coordinatore di «Tuttogas» -. Siamo in contatto con una ventina di aziende locali, oppure con altre che coltivano sui terreni confiscati alla mafia. Ogni settimana si rivolgono a noi una trentina di famiglie, attirate più dalla qualità dei prodotti che dai prezzi: spesso i soci lasciano anche una donazione per i pranzi di solidarietà domenicali». L’associazione «Biorekk» non ha una sede propria, e si appoggia al negozio «Corti e buoni» in via Rovigo, che una volta al mese (il sabato dalle 16 alle 18.30) offre le proprie celle frigo per l’acquisto collettivo: «Abbiamo circa 300 soci, e ogni volta si presentano una sessantina di famiglie – dice Francesca Tiso di «Biorekk» -. Il picco c’è per la distribuzione della pasta, svolta insieme ad una coop marchigiana con un prezzo superiore a quello di mercato per mettere al riparo il produttore da speculazioni ed imprevisti». I Gas possono diventare anche un’occasione di reinserimento sociale: il progetto «Fuori di campo», promosso dal Gruppo Polis nella Fattoria sociale di via Due Palazzi, impegna disabili e persone con disagi. Si tratta di un Gas aperto a tutti: la spesa si svolge giovedì (10.30-19) e sabato (9-12.30) e comprende varie tipologie di cassette biologiche, con prezzi compresi fra 6 e 10 euro.
Alessandro Macciò – Corriere del Veneto – 29 ottobre 2013