“Cambiano i Governi ma non i tagli indiscriminati che, senza modifica del Ssn, servono solo a ridurre i servizi ai cittadini”. Questo il commento del presidente Cimo-Asmd sul provvedimento approvato dal CdM. Per migliorare il Ssn, Cassi chiede alla politica “di ascoltare le proposte di chi ci lavora”.
“Ad ogni nuova manovra, di qualsiasi Governo, colpiscono la Sanità. La riduzione dei posti letto, in assenza di alternative vere al ricovero nel territorio crea solo disservizi”. Così Riccardo Cassi, presidente Cimo-Asmd, ha commentato il la manovra appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale che taglierà 4,7 mld nel corso del prossimo triennio.
“Già adesso assistiamo all’intasamento dei Pronto Soccorso perché i pazienti non possono essere ricoverati o al rientro di quelli che sono stati dimessi precocemente, per mancanza di posti letto – ha proseguito Cassi – minori posti letto non vuol dire minore attività, ma solo un modello di lavoro diverso, più impegnativo che richiede maggiore specializzazione e professionalità”.
Ed invece, come ha sottolineato il presidente Cimo, “si ipotizza di tagliare i responsabili delle equipe mediche, senza modificare i modelli e le condizioni di lavoro, con l’unico risultato di un ulteriore demotivazione di professionisti che ormai da anni subiscono penalizzazioni economiche e di carriera e che fino ad oggi hanno retto il sistema a tutela della salute dei cittadini”.
Il decreto sulla spending review, inoltre, rimanda alla capacità di gestione della cosa pubblica e di programmazione delle Regioni. Cassi si è però detto “diffidente” su questo punto, “perché in questi anni hanno creato solo sprechi e disavanzi, emarginando progressivamente i Medici dai centri decisionali e cercando di sottometterli al potere politico controllando le carriere”.
“I tagli senza una radicale modifica del Ssn non servono a niente, solo a ridurre servizi ai cittadini – ha concluso il presidente Cimo – l’attuale sistema va quindi cambiato, ci auguriamo che la politica ne prenda atto e voglia finalmente ascoltare le proposte di chi nel sistema ci lavora”.
quotidianosanita.it – 9 luglio 2012