Così il sindacato della dirigenza medica. “Non sarà più possibile garantire un livello adeguato di prestazioni sanitarie per qualità e sicurezza con buona pace delle liste di attesa e dei pronto soccorso sovraffollati”.
Il decreto appena approvato, in continuità con la politica degli anni precedenti, infligge il colpo di grazia alla sanità pubblica e con il taglio di 5 miliardi per il triennio 2012-2014, che va ad aggiungersi a quello delle precedenti manovre economiche per un totale complessivo di 22 miliardi di tagli alla sanità pubblica, il rischio che il Ssn possa chiudere i battenti diventa una certezza.
L’allarme rosso arriva dall’Anaao Assomed insieme alla denuncia che in mancanza dei necessari finanziamenti non sarà più possibile garantire un livello adeguato di prestazioni sanitarie per qualità e sicurezza con buona pace delle liste di attesa e dei pronto soccorso sovraffollati, che a parole tanto preoccupano il Governo.
L’eventuale riduzione di circa 27.000 posti letto, che si sommano ai 45.000 già eliminati negli ultimi dieci anni, relegherebbe l’Italia molto al di sotto della media della dotazione di posti letto degli altri Paesi europei, ed in considerazione dei gravi ritardi nella organizzazione dei servizi territoriali, è destinata a provocare pericolose voragini nella rete assistenziale nelle quali saranno risucchiate le fasce più deboli della popolazione.
I medici ed i dirigenti sanitari del SSN già colpiti a partire dal 2010 dal blocco delle retribuzioni e dalla soppressione di un intero rinnovo contrattuale, vedranno ulteriormente peggiorare le loro condizioni di lavoro già da tempo rese drammatiche dalla progressiva riduzione delle dotazioni organiche operate dal blocco del turnover.
L’Anaao Assomed chiede al Governo e al Parlamento di ascoltare l’allarme lanciato da chi nella sanità lavora ogni giorno e che vede in questo provvedimento l’ennesima manovra ingiusta destinata ad accentuare le sperequazioni tra i cittadini limitando le tutele della sanità pubblica, a tutto vantaggio della sanità privata.
I medici ed i dirigenti sanitari del SSN non si renderanno complici di una manovra regressiva ed inutile, ma reagiranno con iniziative di protesta fino alla manifestazione nazionale a Roma il 27 ottobre.
quotidianosanita.it – 7 luglio 2012