I risparmi spalmati in due anni e mezzo. Ipotesi chiusura di 200 ospedali. Balduzzi: «Solo una riorganizzione»
Anche la sanità contribuirà alla revisione della spesa. E potrebbe contribuire con 5 miliardi di risparmi in due anni e mezzo. Le misure per raggiungere questo risultato si stanno ancora limando e saranno oggetto mercoledì sera di un incontro tra il ministro della Salute, Renato Balduzzi, e le Regioni. Proprio il titolare del dicastero sottolinea che «nessuna chiusura automatica di ospedali verrà imposta da Roma».
I POSTI LETTO – Tra le ipotesi al vaglio del governo Monti anche una riduzione dei posti letto. Infatti dal 1 gennaio 2013 potrebbero essere chiusi i piccoli ospedali con meno di 80 letti. Questa misura potrebbe comportare la chiusura di circa 200 strutture su tutto il territorio nazionale. Per un taglio tra i 15 e i 18mila posti letto. Un’operazione da fare però in modo “chirurgico”, intervenendo in primis sulle duplicazioni di unità operative “ridondanti” o troppo piccoli. In prima fila potrebbe esserci la chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti l’anno, che è già stata concordata in Conferenza Stato-Regioni ma ancora non attuata.
LA REPLICA DEL MINISTRO- Balduzzi ha poi voluto chiarire: «È sicuramente necessaria una riorganizzazione della rete ospedaliera che porti a una riduzione di costi di gestione e a una maggiore appropriatezza delle prestazioni, in vista di un più stretto rapporto tra ospedale e territorio. Su questo il ministero della Salute ricoprirà un ruolo di stimolo e di vigilanza nei confronti delle Regioni, che su questa materia hanno piena responsabilità». Su questo, il ministero della Salute, ha aggiunto, «ricoprirò un ruolo di stimolo e di vigilanza nei confronti delle Regioni, che su questa materia hanno piena responsabilità».
Corriere della Sera – 5 luglio 2012