“Vogliamo che i laureati nelle discipline sanitarie, non solo mediche e chirurgiche, entrino in un percorso di formazione specialistica rispondente alle immediate e future esigenze del Ssn. Un contratto di formazione a tempo determinato che garantisca una dignitosa retribuzione, a fronte di un impegno professionale di studio specialistico nei reparti ospedalieri e nei servizi territoriali, nei dipartimenti di prevenzione e negli Irccs e Izs, è un modo per integrare la formazione universitaria tradizionale con processi di apprendimento learning by doing sotto il tutoraggio dei sanitari specialisti dipendenti del Ssn”. Con queste parole il presidente di Fvm, Aldo Grasselli, ritorna sull’argomento riprendendo da dove la discussione sul patto per la salute si era arenata.
“È urgente che le aperture dell’Assessore Saitta e le sperimentazioni in corso trovino una sede legislativa e contrattuale per definire una prospettiva nuova ai giovani laureati che vogliono entrare nel mondo lavorativo della sanità pubblica delle regioni che sta per andare in stallo per carenza di un numero adeguato di giovani specialisti”…..
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