Il governo: pronti 2 miliardi, da luglio primi 8mila interventi. Soffitti che cedono, impianti fatiscenti, altissimo rischio amianto. Il Censis lancia l’allarme sugli edifici scolastici. Un’indagine dell’istituto parla di «intonaci che crollano, rubinetti che perdono e vetri rotti» e si spinge fino a denunciare problemi strutturali in 3600 scuole e il rischio amianto per 342 mila studenti. Oltre 24 mila edifici, la metà di quelli che ospitano scuole, hanno «impianti (elettrici, idraulici, termici) che non funzionano, insufficienti o non a norma».
E poi «sono novemila le strutture con gli intonaci a pezzi e in 7200 edifici occorrerebbe rifare tetti e coperture». Il perché è presto detto: il patrimonio edilizio delle scuole italiane è vecchissimo. Tre edifici su dieci sono stati costruiti prima del 1960 e oltre quattro su dieci prima del 1980. La manutenzione è scarsa e i lavori sono spesso eseguiti male. Secondo i 2600 dirigenti scolastici consultati dal Censis, per il 36% degli edifici è prioritario avviare lavori di manutenzione straordinaria. Ma nella maggioranza dei casi — il 57% — l’esigenza è dare continuità agli interventi di manutenzione ordinaria. Non solo. «Di lavori se ne fanno pochi, e quando succede sono fatti male». Per i dirigenti, «negli ultimi tre anni, sono più di un quarto le strutture in cui sono stati effettuati lavori ritenuti scadenti o inadeguati».
Il governo corre ai ripari emette in campo un Piano da 7 miliardi di euro: 2 miliardi di fondi già stanziati, 900 milioni di mutui erogati dalla Banca europea per gli investimenti e tra i 2,2 e i 4 miliardi provenienti dai fondi di coesione. Nei mesi scorsi il premier Renzi invitò i sindaci a segnalare le situazioni più gravi e a luglio partiranno i primi lavori. «I dati diffusi oggi dal Censis — spiega Roberto Reggi, sottosegretario all’Istruzione — non ci colgono impreparati. Abbiamo fatto dell’edilizia scolastica una priorità con oltre 8200 interventi in programma da far partire nel 2014 e altri undicimila che partiranno all’inizio del 2015. Le opere previste quest’anno interesseranno un quarto delle scuole e due milioni di studenti». Si tratterà di piccoli interventi di decoro e ripristino funzionale: «Tinteggiature, ripristino di impianti idraulici ed elettrici, sistemazione di aree verdi, serramenti e vetri rotti», spiega Reggi, in oltre 12 mila scuole. Ancora, interventi di manutenzione straordinaria e, grazie allo sblocco del patto di stabilità, nuove costruzioni e ristrutturazione su un totale di oltre ventimila edifici scolastici.
Repubblica – 1 giugno 2014