In una lettera inviata ai vertici di Regioni e Province autonome, e per conoscenza al ministero della Salute, il presidente Fvm, Aldo Grasselli, sollecita a mettere in atto le necessarie «azioni di potenziamento per garantire l’efficacia e l’appropriatezza dell’intervento dei medici veterinari delle Asl nei casi di soccorso ad animali incidentati». Con l’entrata in vigore delle nuove norme del codice della strada, infatti, il ministero aveva diffuso una circolare che individuava «l’inderogabile necessità di assicurare il servizio di reperibilità e pronto soccorso veterinario» da parte delle amministrazioni regionali e, conseguentemente, delle aziende sanitarie locali. Il sindacato, scrive Grasselli, «proprio perché lo sforzo legislativo non venga vanificato nei fatti, ritiene opportuno segnalare che, allo stato, in molte Asl risulta difficile assicurare risposte idonee laddove manchino strutture e logistiche dedicate allo scopo».
E aggiunge: «I veterinari dei servizi di sanità animale (o addirittura di altre discipline) potranno effettuare i loro interventi in favore degli animali bisognosi di cure solo in presenza delle adeguate condizioni procedurali, logistiche, strumentali e strutturali». Questa carenza, tra l’altro, si spiega con la mancanza di una specifica indicazione tra i Lea delle prestazioni medico veterinarie di pronto soccorso e degenza per gli animali incidentati che competano ai servizi veterinari. «Pertanto – afferma il presidente Fvm – non può essere obiettivamente imputata alcuna responsabilità di omissione ai singoli veterinari dirigenti, in servizio nelle Asl per le altre funzioni cogenti, che fossero reperiti ed attivati per le prestazioni di pronto soccorso tramite gli organi di polizia, il 118, o la chiamata diretta dei cittadini, specialmente laddove non siano disponibili ambulanze autorizzate al trasporto di animali, personale idoneo alla cattura e al trasporto di animali feriti, ambulatori attrezzati per il pronto soccorso, la rianimazione, l’anestesia, la chirurgia e la degenza post traumatica»
Da qui la richiesta Fvm di essere portati a conoscenza delle determinazioni della Regione o Provincia autonoma in ordine alla istituzione di strutture organizzative dipartimentali,
all’attribuzione di competenze e responsabilità in questa materia. «Diamo fin d’ora – conclude Graselli – la piena disponibilità delle nostre rappresentanze aziendali e regionali alla collaborazione per disegnare un eventuale sistema di risposta adeguato alle esigenze di ciascun territorio».
19 dicembre 2010