Sono le principali novità del decreto legge Milleproroghe che riguardano il pacchetto lavoro. Da imprese e sindacati era in corso un pressing per avere anche nel 2023 il Fondo nuove competenze, che remunera ai datori di lavoro il costo del personale, comprensivo di contributi previdenziali e assistenziali, relativo alle ore di frequenza dei percorsi formativi di sviluppo delle competenze stabiliti dagli accordi collettivi. Il Fondo nuove competenze, costituito presso l’Anpal, si farà quindi carico, anche nel 2023, della spesa relativa alle ore di formazione, contributi previdenziali e assistenziali, nel limite di 230 milioni a valere sul programma operativo nazionale Spao. Per accedere al contributo finanziato, oltre alla stipula degli accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro, è necessario procedere a inviare le domande contenenti i progetti formativi tramite la piattaforma dedicata dell’Anpal.
La prima edizione del Fondo nuove competenze ha permesso di finanziare oltre 14mila aziende, con il coinvolgimento di più di 700mila lavoratori nei percorsi di formazione (oltre 95 milioni di ore). L’avviso 2022 è ancora aperto (per le domande c’è tempo fino al 28 febbraio), ma i numeri sono già alti: dai dati del ministero del Lavoro al 12 febbraio sono state presentate 11.225 istanze, pari a oltre 536mila lavoratori.
Passando allo smart working, il governo ha confermato, fino al 30 giugno, il diritto per i fragili, tanto nel pubblico che nel privato. Il ministro del Lavoro, Marina Calderone, è riuscita a trovare le risorse, 16 milioni, per consentire il lavoro agile per questa categoria dopo il 31 marzo. Per quanto riguarda i lavoratori con figli under14 torna invece il diritto a richiedere (e ottenere), ma solo nel privato, lo smart working (la norma precedente era infatti scaduta a fine dicembre).