Comunicato del Sivemp Toscana. Nella discutibile riforma del sistema sanitario regionale messa in atto attraverso la L.R. 28 e la successiva proposta di legge 33 approvata come legge 52/2015 una cosa positiva c’è, o meglio, c’era. Finalmente la regione è (era) stata in grado di definire l’organizzazione dei dipartimenti della prevenzione, la giunta, andando addirittura oltre le nostre legittime richieste sindacali, aveva “disgiunto” le funzioni dei direttori di unità operativa da quelle dei direttori di unità funzionale.
Una organizzazione che avrebbe (finalmente) dato un senso compiuto alla multiprofessionalità, parola vuota di cui il sistema di governo della sanità Toscana troppo spesso si riempie la bocca. Direttori di U.O. a cui spetta il compito di garantire comportamenti omogenei nei confronti dell’utenza (uniformità ed equità della prestazione) senza vantaggi legati alla fortuna di aver sede in un determinato territorio (quando non peggio), direttori U.F. il compito è garantire che la prestazione sia effettivamente erogata (certezza della prestazione). A qualcuno un sistema che funziona avrebbe dato fastidio o forse, più semplicemente, si voleva tutelare l’orticello. Sta di fatto che mani ignote ma ben introdotte, come spesso accade nel nostro paese, con una parola come grimaldello, sono riuscite a far saltare la costruzione e riportare la prevenzione e la multiprofessionalità, come in un perverso gioco dell’oca, alla casella del via. Niente più “disgiunto”, ognuno continui come prima e il rispetto dell’utenza lasciamolo ai paesi del nord Europa con i quali poi continueremo ad inveire quando qualcuno ci dirà che non siamo in grado di dare una prestazione certa, uniforme e equa.
Da parte nostra continueremo a lavorare per la tutela degli iscritti, a fianco di chi vuol migliorare il sistema denunciando chi, per proprio tornaconto, prova (e riesce) a piegare le regole, cercando anche, quando non ci ostacolano troppo, di far fare bella figura al nostro paese.
SIVeMP TOSCANA – 11 gennaio 2016