Il report di settembre 2020 riporta le attività di sorveglianza nei confronti della West Nile Disease effettuate in Regione del Veneto nell’ambito del “Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020-2025”. L’obiettivo generale della sorveglianza consiste nell’individuare precocemente la circolazione delle due malattie nel territorio veneto (e nazionale) al fine di mettere prontamente in atto tutte le misure disponibili per prevenire la trasmissione all’uomo, anche tramite donazioni di sangue ed emocomponenti, e trapianti di organi e tessuti.
Il Piano si avvale della:
- Sorveglianza attiva su uccelli stanziali appartenenti a specie bersaglio;
- Sorveglianza passiva su esemplari di volatili selvatici rinvenuti morti;
- Sorveglianza entomologica;
- Sorveglianza sindromica negli equidi;
- Sorveglianza dei casi umani
La Regione Veneto è quasi interamente un territorio costituito da aree ad alto rischio di trasmissione definite dal PNA 2020-2025, ad eccezione della provincia di Belluno che risulta un’area a rischio minimo.
Al 30 settembre 2020 non sono state riscontrate positività per WNV negli equidi in Veneto.
Al 30 settembre sono risultati positivi in prima istanza in IZSVe per WNV 15 pool di Culex pipiens, catturati in 7 siti diversi, e sono stati inviati al Centro di Referenza di Teramo (CESME) che ne ha confermato le positività.
Al 30 settembre sono stati confermati dal CESME 5 volatili positivi al WNV (Lineage 2) in Regione Veneto, di cui un canarino, un assiolo, una tortora e due gazze
Dall’inizio di giugno 2020 sono stati segnalati in Italia 57 casi umani confermati di infezione da WNV, 39 dei quali si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (28 in Lombardia, 5 in Emilia Romagna, 4 in Piemonte e 2 in Veneto), 5 casi come febbre confermata in Lombardia, Piemonte e Veneto e 13 casi identificati in donatori di sangue. Tra i casi sono stati riportati 4 decessi (1 in Piemonte, 1 in Emilia Romagna e 2 in Lombardia).
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