Il premier Mario Monti è arrivato stamani nelle zone colpite domenica scorsa dal terremoto che ha provocato la morte di sette persone e oltre 5.000 sfollati in Emilia Romagna, mentre continua lo sciame sismico nell’area.
Arrivato a Sant’Agostino, in provincia di Ferrara, per incontrare alcuni parenti delle vittime, il presidente del Consiglio è stato contestato da un piccolo gruppo di persone, riprese dalla telecamere dei tg, che gridavano “vergogna, ladri”.
“Ho voluto portare il senso di vicinanza del governo, con tutte le sue strutture, a queste famiglie e queste popolazioni, così colpite negli affetti e anche nella loro attività quotidiana”, ha detto Monti, aggiungendo che ci sono stati danni gravi e che occorre aiutare il territorio “a tornare produttivo al più presto”.
Monti ha visitato anche una delle fabbriche danneggiate dal sisma prima di spostarsi a Finale Emilia, un altro fra i centri più colpiti.
Nel primo pomeriggio si terrà a Roma un consiglio dei ministri per decretare lo stato di emergenza per le aree danneggiate, mentre anche stanotte oltre 5.000 persone hanno dormito fuori casa.
In provincia di Modena sono 3.247 le persone assistite, 1.597 in quella di Ferrara, 268 nella provincia di Bologna e 150 in quella di Mantova, secondo i dati forniti dalla Protezione civile.
Continuano anche le verifiche di agibilità da parte delle squadre di tecnici della Regione Emilia Romagna e di squadre di tecnici provenienti da altre regioni, sotto il coordinamento del Dipartimento della Protezione Civile. Buona parte del patrimonio artistico della zona è stato compromesso.
Non si arresta intanto lo sciame sismico, che dalle 4.04 di domenica notte – quando una scossa di magnitudo 5.9 ha fatto tremare la terra tra Modena, Ferrara e Mantova provocando sette morti – ha fatto registrare decine e decine di scosse.
Solo nella scorsa notte l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato 36 scosse, di cui una alle 3:55 superiore a 3.0 di magnitudo.
martedì 22 maggio 2012 (Reuters)