“Zaia non faccia il Salvini, metta da parte le dichiarazioni da bullo e risponda nel merito. Anziché chiedere di riconsegnare la tessera sanitaria, si domandi come mai cresce la protesta di cittadini e sindaci. Non continui a nascondersi dietro la bandierina dell’eccellenza veneta, che è semmai sempre più in discesa”. Claudio Sinigaglia, Consigliere regionale del Partito Democratico, commenta così la difesa del governatore della sanità regionale, e in particolare “degli interventi sull’ospedale di Camposampiero, con tanto di invito per gli scontenti a farsi curare altrove. La situazione del Pietro Cosma la conosciamo tutti. Il Cto non è mai partito, l’inaugurazione di un anno fa è stata ‘farlocca’, c’è una buona Ortopedia e l’angiografia. Mancano però Cardiologia, la neurochirurgia, la Chirurgia vascolare e manca una vera collaborazione con l’Azienda ospedaliera di Padova. A ciò va aggiunto il declassamento dell’area materna-infantile con una delibera che doveva essere esaminata dalla Quinta commissione, visto che si tratta di programmazione e che invece è stata direttamente attuata dalla Giunta. Nell’Alta Padovana Zaia ha innescato un percorso di cannibalizzazione competitiva tra Cittadella e Camposampiero, così come è accaduto altrove tra Bassano e Castelfranco, Castelfranco e Montebelluna con questi risultati. Serviva una programmazione avveduta, è accaduto l’opposto. E la situazione è preoccupante in tutto il Veneto”. “La realtà che Zaia vuole nascondere – conclude Sinigaglia – è che in otto anni l’asse della sanità si è spostato verso i privati. Sono loro, semmai, ad assicurare molte delle risposte che non si trovano più nell’ambito pubblico, a cominciare dallo sfoltimento delle liste d’attesa”.
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