Bortolo Simoni nominato alla guida dell’Usl 8 di Asolo mantiene, almeno fino al primo marzo e comunque non oltre la fine del mese di marzo, un doppio incarico: quello di direttore generale dell’azienda trevigiana e quello di commissario dell’azienda Usl 2 per permettere al nominato successore Adriano Rasi Caldogno di espletare l’iter al ministero dei beni e delle attività culturali per recedere dall’incarico di capo di gabinetto al Mibac.
La delibera di nomina del commissario sul Bur. «Atteso che con decreto presidenziale n. 222 del 29.12.2012 è stato incaricato il dr. Adriano Rasi Caldogno, quale Direttore generale della precitata Azienda sanitaria e che la decorrenza dell’incarico in parola è stata espressamente subordinata alla sottoscrizione del contratto il cui perfezionamento, tuttavia, è legato alla prossima conclusione di incarichi istituzionali – recita la delibera 242 del 31 dicembre che nomina Simoni commissario – appare opportuno per ragioni di continuità ed efficacia dell’azione amministrativa e per la specifica cognizione acquisita dal precitato Direttore circa gli aspetti tecnici sottesi ai progetti innovativi in via di definizione presso la predetta Azienda, conferire al dr. Bortolo Simoni, l’incarico temporaneo di Commissario, dotato degli stessi poteri del Direttore Generale per la durata massima di tre mesi»
Il ministero concede di regola sessanta giorni. E in questo lasco la sanità, che non può attendere, è gestita a scavalco dall’ex direttore, ora commissario, Simoni. Adriano Rasi Caldogno dopo aver risolto i rapporti con il ministero si insedierà dunque fattivamente alla guida dell’Usl di Feltre, nominato dalla Regione in virtù di specializzazioni manageriali e di incarichi prestigiosi ricoperti in seno alla Provincia, alla Regione e allo Stato, primi fra tutti quello di presidente della Fondazione università e alta cultura, quello di segretario generale della programmazione del Veneto per un decennio fino al 2010 e appunto quello attuale di capo di gabinetto al Mibac.
Così non si pone subito, per i due neo-direttori feltrini destinati l’uno ad Asolo l’altro a Feltre, il problema della nomina immediata delle rispettive squadre costituite dai direttori sanitario, amministrativo e sociale. Ma pare che i direttori generali abbiano un relativo spazio di manovra e che la scelta discrezionale, in base ad un rapporto fiduciario maturato negli anni di attività o dalla conoscenza personale, in realtà sia controllata dalla Regione. Che entro il 16 gennaio dovrebbe licenziare una delibera con i nomi e i cognomi di chi andrà a rinforzare le squadre dei nuovi dg.
E se non manca chi pensa, come il capogruppo Pdl in regione Dario Bond, che le squadre vadano «rifondate completamente», si ammette almeno il passaggio di gradimento da parte della conferenza dei sindaci per quanto riguarda la nomina o la riconferma, come nel caso dell’Usl feltrina, del direttore sociale. Sempre che la governance non resti un concetto astratto e buono solo per arricchire il lessico dei vocabolari più aggiornati.
13 gennaio 2013