Lunedì 12 dicembre è stato siglato un protocollo d’intesa tra la Regione Veneto e le organizzazioni sindacali della Dirigenza medica e veterinaria che si propone di porre le basi per una nuova stagione di relazioni sindacali. I contenuti riguardano le principali criticità che affliggono da anni la realtà lavorativa dei dirigenti nelle aziende sanitarie e negli ospedali del Veneto. In particolare sono stati focalizzati lo stress lavoro correlato, il rischio clinico, il deterioramento del clima organizzativo e l’inerzia aziendale sui contratti integrativi, l’aumento tariffario delle prestazioni aggiuntive. IL TESTO Protocollo di intesa tra Regione e OOSS dirigenza
Gli interventi di parte sindacale hanno trasversalmente puntualizzato la necessità che il confronto consenta di definire precise azioni di correzione da assegnare ai direttori generali come obblighi gestionali.
Si tratta di un documento quadro che deve essere sviluppato attraverso una serie di incontri che la Regione dovrà calendarizzare per definire con i sindacati gli strumenti e le azioni necessarie per correggere il disagio lavorativo, ridurre gli stressor che minano la salute dei sanitari, arginare la disaffezione e la fuga dei medici dal Servizio sanitario regionale. L’analisi dei dati di monitoraggio che la regione metterà a disposizione nei tavoli di confronto, non ultima l’indagine commissionata all’Istituto Sant’Anna di Pisa presso le aziende del SSR, consentirà di definire gli obiettivi-correttivi da assegnare ai Direttori Generali e gli indicatori per una successiva valutazione di esito.
Per dare concretezza al percorso FVM ha proposto che sia anche prevista una disciplina sanzionatoria qualora non siano compiutamente raggiunti gli obiettivi concordati. Ha inoltre osservato che l’iniziativa relativa al protocollo risulta tardiva perché i mali che affliggono la sanità pubblica sono stati da molti anni oggetto di segnalazione e richiamo da parte del mondo sindacale. Da anni i sindacati hanno allertato sul “clima da caserma“ che caratterizza la gestione del personale in molti servizi, il ricorso inappropriato ai provvedimenti disciplinari, i carichi di lavoro insostenibili, l’ostruzionismo sulle progressioni degli incarichi professionali.
La situazione che si è venuta a creare si avvita progressivamente perché i concorsi sono disertati, il calcolo del fabbisogno non è aderente alla domanda di prestazioni e sono molte le dimissioni dei medici dagli ospedali, minando così pericolosamente la tenuta del Servizio sanitario pubblico.
E’ legittimo chiedersi se questa situazione è frutto di contingenze impreviste che hanno creato serie difficoltà di governo (ad esempio l’emergenza Covid) o se non ci sia alla base un preciso disegno politico per favorire il privato, come testimonia il crescente ricorso alle cooperative in sanità.
Il protocollo d’intesa mantiene comunque un valore aggiunto sul fronte delle relazioni sindacali perché sembra dare spazio ai medici nella governance delle criticità.
I sindacati hanno chiesto comunque rigore nelle presentazione dei dati, informazioni precise sul metodo e l’analisi dell’indagine del Sant’Anna di Pisa, informazioni dettagliate sulla situazione di malattia correlata allo stress lavorativo nelle aziende, lo stato di attuazione dei contratti decentrati relativi a tutti i punti oggetto di trattativa.
Paolo Camerotto (presidente Fvm Veneto) – Alberto Pozzi (vicepresidente Fvm Veneto)
21 dicembre 2022