Secondo quanto denunciato dall’organizzazione Corporate Europe Observatory diversi membri dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare avrebbero legami diretti con l’industria. Pubblichiamo di seguito l’articolo apparso su fondazionedirittigenetici.org. Per parte nostra nessuna presunzione di colpevolezza a priori, ovviamente, ma anche la preoccupazione per il continuo stillicidio di situazioni di conflitto che minano pesantemente la terzietà e l’autorevolezza dell’Agenzia europea. “Alcuni membri dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) sono stati accusati di avere legami con il settore industriale e di operare in pieno conflitto di interesse, infrangendo il regolamento istitutivo dell’Autorità di Parma.
In una lettera inviata a John Dalli, Commissario Ue per la salute e la politica dei consumatori, e a Catherine Geslain-Lanéelle, Direttrice dell’EFSA, l’organizzazione Corporate Europe Observatory (CEO) denuncia che almeno quattro esperti del Consiglio di amministrazione dell’Agenzia avrebbero legami con organismi di lobby dell’industria alimentare. Matthias Horst risulta essere anche direttore generale della Federazione dell’industria alimentare tedesca BVE, Milan Ková? è invece direttore dell’ILSI (International Life Sciences Institute) che riunisce circa 400 tra le maggiori industrie agroalimentari, tra cui Nestlè, Basf, Monsanto, mentre Ji?í Ruprich rappresenta l’Istituto Danone, e Piet Vanthemsche fa parte dell’organizzazione agricola COPA ma ha interessi finanziari nell’Agri Investment Funde nel settore dei semi transgenici.
In base al regolamento istitutivo dell’Autorità di Parma, il CdA, che decide la ripartizione del budget e nomina gli esperti di comitati e panel scientifici, deve includere 4 membri “con background in organizzazioni che rappresentano i consumatori e altri interessi nel settore alimentare”.
Tuttavia, l’organizzazione CEO obietta che essere dirigente della federazione delle industrie alimentari, come nel caso di Matthias Horst, e fare lobby in sue veci all’interno della maggiore agenzia europea atta a regolare proprio quel settore, è alquanto diverso dall’avere “un background”, come stabilito dal regolamento. Una simile interpretazione minerebbe infatti la presupposta indipendenza dell’EFSA e il suo agire nell’interesse pubblico e a tutela dei consumatori; per questo motivo la CEO ha chiesto al Commissario Dalli di aprire un’inchiesta e ha sollecitato una completa revisione delle regole che governano l’Agenzia.
La Direttrice dell’EFSA, Geslain-Lanéelle, ha intanto obiettato che i membri del CdA dell’EFSA sono nominati dal Consiglio Ue, in consultazione con il Parlamento e in base ad una lista stilata dalla Commissione. Tale procedura, e l’obbligo di sottoscrivere una dichiarazione sul conflitto di interesse, non ha però impedito che fino all’ottobre scorso Diana Banati potesse ricoprire il doppio incarico di Presidente del Cda dell’EFSA e di membro del Cda dell’ILSI, funzione, quest’ultima, da cui si è successivamente dimessa”.
a cura di cfo-rp – © Riproduzione riservata
25 marzo 2011