“Desta quantomeno sconcerto scoprire che la Regione programma organizzazione e funzioni dei propri servizi all’insaputa dei dirigenti di settore. Probabilmente ha ragione chi sosteneva che a pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca”. Giampietro Marchese, consigliere regionale del Pd, rende noto lo ‘strano caso’ accaduto oggi in commissione sanità, presieduta da Leonardo Padrin (FI). Argomento in discussione: la disaggregazione dei servizi veterinari tra controllo della salute degli animali, compito affidato alla rete dei 350 specialisti dei servizi veterinari delle Ulss, e sicurezza igienico sanitaria degli alimenti e sorveglianza nutrizionale, che la Giunta regionale a fine anno ha affidato alla Sezione di prevenzione e sanità pubblica.
I rappresentanti dei veterinari delle Ulss e della federazione regionale dei sette ordini sono intervenuti in commissione per difendere l’unitarietà delle funzioni, dall’allevamento ai macelli alla tavola, in un’ottica di filiera unica che deve garantire sicurezza, salute e igiene in tutti i passaggi.
Presente all’incontro anche il dirigente della sezione regionale competente per i servizi di sanità pubblica veterinaria e igiene alimentare. “Interpellato in merito dalla commissione – riferisce Marchese – il dirigente ha sposato la causa dei veterinari dissociandosi dalla delibera che disaggrega le funzioni. A precisa domanda su chi avesse scritto la delibera in questione che frammenta le competenze in materia di sanità animale e alimentare togliendo ai veterinari le competenze di controllo alimentare, il dirigente ha dichiarato che il provvedimento era stato scritto dalla Direzione risorse umane e che la struttura regionale che governa il settore della Prevenzione e dell’igiene pubblica era stata tenuta all’oscuro della nuova riorganizzazione”. “Bell’esempio di programmazione e di amministrazione regionale – commenta sarcastico Marchese – se la mano destra non sa quello che fa la sinistra e, soprattutto, se le decisioni riorganizzative di settori cruciali per la salute pubblica come i servizi veterinari vengono prese senza nemmeno consultare i responsabili e i protagonisti del servizio. In questo modo si smantella un sistema che funziona in nome di presunte e non verificati risparmi”.
27 febbraio 2014