Interrogazione del vice presidente per conoscere il numero totale delle denunce di inizio attività presentate, quante per ogni Usl e quali sono i ricavi e i crediti per la gestione di queste pratiche
Le imprese alimentari che operano in Veneto versano regolarmente gli importi dovuti per legge per la registrazione della loro attività alle aziende sanitarie competenti? A chiederlo alla giunta regionale è il consigliere Franco Bonfante (Pd), vicepresidente del Consiglio veneto, con un’interrogazione presentata il 27 dicembre. Bonfante chiede di conoscere lo stato dei controlli in materia di sicurezza alimentare e in particolare il volume delle denunce di inizio attività, dei ricavi e dei crediti vantati dalle Usl nei confronti delle imprese alimentari. «Secondo le norme europee – afferma l’esponente del Pd – tutte le imprese che manipolano, trasformano, stoccano e somministrano alimenti, possono iniziare o modificare la propria attività presentando una Dia (Denuncia inizio attività) e versando alle Ulss un importo per la registrazione. Quante sono in totale le Dia presentate in Veneto, quante per ogni singola Ulss e a quanto ammontato i ricavi per la gestione di queste pratiche?”.
Il consigliere democratico vuole in particolare «far luce sui crediti che le Aziende Ulss vantano complessivamente, sempre in riferimento alle pratiche legate a queste procedure di trasparenza sul fronte della sicurezza alimentare» (a cura di c.fo).
Ecco il testo integrale dell’interrogazione:
CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
NONA LEGISLATURA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA N. 518
Presentata il 27 dicembre 2011 dal Consigliere regionale Bonfante.
Premesso che:
– il regolamento (CE) n. 852/2004 detta norme di igiene generale previste ai fini della sicurezza alimentare;
– il regolamento (CE) n. 854/2004 stabilisce norme specifiche per l’organizzazione di controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano;
– il regolamento (CE) n. 882/2004 fissa le regole generali per l’esecuzione dei controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alle normative per prevenire, eliminare o ridurre a livelli accettabili il rischio di contaminazione da alimenti di orgine animale;
– il regolamento (CE) n. 2073/2005 così come modificato dal regolamento (CE) n. 1441/2007 stabilisce i criteri microbiologici applicabil ai prodotti alimentari;
– il Governo ed il Parlamento italiano hanno recepito con propri atti i regolamenti (CE) sopracitati;
– la Regione Veneto con propri atti ha a sua volta recepito gli accordi tra il Ministero della Salute, le Regioni e le Province Autonome;
– per il quadro normativo così prodotto tutte le imprese venete che manipolano, trasformano, stoccano e somministrano alimenti, possono iniziare o modificare la propria attività notificando all’autorità di competenza la Denuncia di Inizio Attività (D.I.A.) in sostituzione della abrogata Autorizzazzione Sanitari prevista dalla legge 283/62;
– l’autorità competente per il Veneto sono identificate nelle Aziende ULSS;
Considerato che:
– all’allegato H) alla DGR 3710/2007 così come modificato dal Decreto del Dirigente regionale Unità di progetto sanità animale e igiene alimentare n. 140/2008 sono previsti gli importi che gli operatori del settore alimentare che presentano una pratica di riconoscimento o registrazione della propria attività tramite D.I.A devono versare alla Regione.
Tutto ciò premesso e considerato, il sottoscritto Consigliere regionale interroga la Giunta regionale per sapere:
– quante sono in totale le D.I.A. presentate nel territorio regionale e per ogni singola Azienda ULSS;
– a quanto ammontato i ricavi per la gestione di queste pratiche, comprensivi di quanto previsto per i relativi sopralluoghi, complessivamente nel territorio veneto e per ogni singola Azienda ULSS;
– quanti sono i crediti vantanti dalle Aziende ULSS, sempre in riferimento alle sopracitate pratiche, nei confronti delle aziende che abbiano presentato la D.I.A. complessivamente nel territorio veneto e per ogni singola Azienda ULSS.
Venezia 28 dicembre 2011