Una delle pratiche maggiormente cruente, per quanto perfettamente lecita ed ancora in uso in ambito veterinario, è quella di sottoporre a soppressione selettiva i maschi provenienti da linee di allevamento di razze di galline ovaiole deputate alla produzione di uova non destinate alla cova.
I pulcini maschi vengono uccisi principalmente tramite triturazione o soffocamento, senza stordimento preventivo, perché commercialmente inutilizzabili in quanto non potranno produrre uova e non possono essere allevati come polli da carne perché la cosa non è conveniente da un punto di vista economico. Si tratta infatti di razza differenti da quelle comunemente utilizzate (Broiler) “a rapido accrescimento” che raggiungono il peso di macellazione in meno di 50 giorni.
La macerazione, metodo utilizzato abitualmente previsto all’allegato I, Capo 1, Tabella 1, numero 4, al Regolamento (CE) 1099/2009, rappresenta una delle metodiche più aberranti di selezione, giustificata dalle consuetudini commerciali ma assolutamente contraria alle attuali correnti di pensiero dominanti.
Il Ministero della Salute ha così corretto la norma europea con la pubblicazione del DECRETO LEGISLATIVO 7 dicembre 2023, n. 205 (Adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento (CE) n. 1099/2009 del Consiglio, del 24 settembre 2009, relativo alla protezione degli animali durante l’abbattimento, ai sensi dell’articolo 18 della legge 4 agosto 2022 n. 127).
E’ giusto ricordare come movimenti animalisti si fossero già mossi in precedenza, ad esempio Animal Equality aveva lanciato nel 2020 una petizione firmata da oltre 100mila cittadini italiani per chiedere al governo e all’industria di porre fine a questa situazione, e che una tra le più importanti catene di supermercati nazionale già nel 2019 aveva promosso una campagna finalizzata a tale scopo.
La nuova norma è vigente al 7 gennaio 2024 ma entrerà in applicazione solo a decorrere dal 31 dicembre 2026, da quel momento sarà vietato appunto l’abbattimento selettivo dei pulcini di linea maschile delle galline della specie Gallus gallus domesticus di linee di produzione di uova da consumo.
Il divieto non si applicherà ai pulcini per i quali non sia stato possibile rilevare in tempo utile il sesso o in caso di identificazioni erronee («errori di sessaggio»), in caso di interruzione imprevista del funzionamento dei macchinari utilizzati per determinare il sesso dell’embrione oppure in condizioni di “spopolamento” in piani d’azione previsti dalle Autorità Competenti o in corso di sperimentazioni autorizzate.
In ogni caso, a decorrere dal 31 dicembre 2026, l’abbattimento dei pulcini maschi sarà effettuato esclusivamente mediante metodi alternativi alla macerazione e sotto la vigilanza e il controllo del medico veterinario ufficiale
Il Decreto impone quindi a sé stesso, di concerto con il Ministro dell’agricoltura e con il Ministro delle imprese e del made in Italy, di adottare, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della norma, linee guida per sostenere l’utilizzo dei macchinari in grado di determinare il sesso dell’embrione non oltre il quattordicesimo giorno dall’incubazione. Vengono promosse inoltre, tra gli stessi Enti, linee guida per incentivare campagne informative sulla filiera di provenienza delle uova e degli ovoprodotti attraverso un idoneo sistema di etichettatura («labelling»).
Gli incubatoi (identificati quali stabilimenti di cui all’articolo 4, punto 47 del Regolamento (UE) 2016/429) devono quindi attivarsi in tempi brevi per osservare le nuove disposizioni e dotarsi di strumenti che gli consentano di determinare il sesso dell’embrione quanto prima possibile, e comunque entro le due prime settimane di incubazione.
L’art. 6 fornisce inoltre disposizioni in materia di reinserimento o utilizzo dei pulcini maschi che potranno essere utilizzati per l’alimentazione animale o affidati ad enti e associazioni non aventi scopo di lucro, individuati dallo stesso Ministero della Salute.
Il Ministero, le Regioni, le Province Autonome e le ASL costituiscono le Autorità Competenti chiamate dal Decreto a effettuare i controlli e la vigilanza sugli incubatoi e procedere all’accertamento e contestazione delle violazioni, anche in questo caso senza lasciare intuire che dall’aumentare degli oneri possano scaturire ipotesi di incremento di risorse nel Servizio Sanitario.
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