Si riapre all’improvviso, ma in realtà non si era mai chiuso. Il cantiere della previdenza dovrà garantire un nuovo pacchetto di interventi per alzare l’età effettiva di pensionamento.
A chiedercelo sono da tempo l’Europa, gli organismi internazionali e anche le imprese. E ora Silvio Berlusconi ha deciso, dopo l’aut aut arrivato dal vertice europeo di Bruxelles, di dare il via all’operazione già progettatata in occasione del varo delle due ultime manovre estive ma poi accantonata per il veto della Lega e anche dei sindacati.
Due le ipotesi che sono sul tappeto. La prima prevede l’anticipo dal 2013 al 2012 di quota 97 (somma tra età anagrafica e contributiva) per andare in pensione di anzianità per poi rapidamente a quota 100 nel 2015 e, quindi, all’abolizione di fatto dei trattamenti anticipati. La seconda poggia sull’introduzione del vincolo per le anzianità di quota 100, ancorato al requisito dei 40 anni di contribuzione (almeno 60 di anni di età più 40 anni di contributi per uscire) nel 2013, prevedendo parallelamente il rapido innalzamento della soglia di vecchiaia a 67 (entro il 2015) per tutti i lavoratori. Un intervento, quest’ultimo, che verrebbe accompagnato dall’anticipo al 2012 del meccanismo già previsto per equiparare progressivamente agli uomini la soglia pensionabile di vecchiaia delle lavoratrici del settore privato.
Al momento, l’anticipo delle quote resta l’ipotesi più probabile. Ma la non facile opera di mediazione che in queste ore è in corso all’interno della maggioranza per convincere la Lega, che resta fermamente contraria a interventi sull’età pensionabile, potrebbe aprire la strada a soluzioni di compromesso tra la prima e la seconda opzione. Compromesso che non è affatto scontato, visto che il Carroccio ha sempre dichiarato di essere pronto ad aprire la crisi di governo per difendere i pensionati. In ogni caso la soluzione andrà trovata in poche ore.
Berlusconi è orientato a varare oggi, nel Consiglio straordinario convocato per le 18, il pacchetto-pensioni insieme al decreto sviluppo. Le decisioni potrebbero, al massimo, essere rimandate a domani mattina, ma non oltre. L’Europa non concede altre proroghe: resta da vedere se il Carroccio sarà d’accordo ad allungare l’età effettiva di pensionamento e, conseguentemente, la vita del governo
ilsole24ore.com – 24 ottobre 2011