Si riapre l’agenda autunnale del latte. L’aumento del prezzo spot (sostenuto dal calo produttivo fisiologico nei mesi caldi) e l’accordo firmato dal gruppo Lactalis con gli allevatori francesi, hanno riacceso le mai sopite polemiche. La Coldiretti è tornata a battere cassa e ha chiesto al gruppo francese di rivedere al rialzo le quotazioni.
Perché, secondo l’organizzazione, con l’aumento del prezzo del latte spot salito in 4 mesi del 48% (da 24,74 a 36,60 centesimi al litro di fine agosto) e le buone performance dell’export dei grandi formaggi ci sono le condizioni per una revisione. Si annuncia dunque l’ennesimo autunno caldo. Intanto diventano operative le misure anticrisi. Parte l’operazione di contenimento della produzione varata dalla Commissione Ue con uno stanziamento di 150 milioni. Entro il 22 settembre gli allevatori possono inviare le domande con l’indicazione della capacità di riduzione della produzione nei mesi di ottobre, novembre e dicembre. Le richieste saranno esaminate da Agea che ha già predisposto la piattaforma digitale. Il contributo è di 14 centesimi per ogni litro non prodotto, ma si accoglieranno tutte le domande e l’aiuto scenderà all’aumentare delle richieste. Se resterà un quota del budget allora si riaprirà il «bando» per gennaio, febbraio e marzo. L’agevolazione fiscale, che cancella il pagamento dell’Iva sulle vendite, è a regime e stabilizzata, mentre per i suini vale solo per quest’anno e quindi per una eventuale proroga, chiesta dagli allevatori, se ne parlerà con la nuova Stabilità. La super moratoria sui debiti degli allevatori parte dal 1° gennaio 2017, ma i produttori possono fare conto sul taglio degli interessi già da ora. Il ministero delle Politiche agricole ha semplificato le modalità per saldare gli interessi sia del 2016 che del 2017: basta presentare il «conto» e non è richiesta la ristrutturazione del debito.
A novembre, inoltre, il ministro Maurizio Martina notificherà a Bruxelles gli interventi con i quali intende impiegare i 21 milioni di quota italiana del budget di 350 milioni stanziati dalla Ue per azioni da adottare a livello nazionale. Le linee d’azione sono state già ampiamente definite con largo anticipo rispetto alle scadenze. E si apre anche qualche spiraglio sui mercati. La Cina, in particolare, ha aumentato l’import di prodotti lattiero caseari.
Annamaria Capparelli – Il Sole 24 Ore – 3 settembre 2016