Via libera dal Consiglio dei ministri. Decisa anche la soppressione delle province
ROMA – Il consiglio dei ministri, secondo quanto viene riferito, ha approvato il disegno di legge per l’inserimento del pareggio di bilancio nella Costituzione. L’esecutivo ha anche deliberato su un testo che prevede l’eliminazione delle province e il trasferimento delle relative funzioni alle Regioni e a organi intermedi che da queste potrebbero essere istituiti. Non è ancora chiaro se si tratti di un unico testo che racchiude entrambe le riforme o se saranno due i testi che arriveranno all’esame del Parlamento.
L’ITER COSTITUZIONALE – Essendo destinati a modificare parti della Costituzione, i due provvedimenti dovranno seguire un iter parlamentare più articolato rispetto a quello della legge ordinaria. La Costituzione stessa prevede una doppia lettura e una doppia votazione in ciascuna delle due Camere, con un intervallo non inferiore a tre mesi tra una lettura e l’altra. Proprio i tempi lunghi del procedimento di revisione costituzionale avevano indotto l’esecutivo ad ipotizzare, nella prima versione della manovra, il taglio non di tutte ma solo delle più piccole tra le 110 province italiane – quelle fino a 200 mila abitanti -, una scelta che non sarebbe stata in contrasto con la Costituzione che negli articoli 114 e seguenti prevede appunto le province tra gli organi che costituiscono la Repubblica, motivo per cui non sarebbe stato possibile eliminarle completamente con una normale legge ordinaria. Nell’ultima versione della manovra il taglio delle province è stato interamente stralciato e rinviato ad un ddl ad hoc, ovvero quello votato oggi a Palazzo Chigi.
Corriere.it – 8 settembre 2011