Il Piemonte torna (c’era già nel 2010, ma nella prima versione del rapporto non era più presente) nel paradiso delle Regioni che superano la valutazione 2011 sull’adempimento «mantenimento dell’erogazione dei Lea» attraverso gli indicatori della griglia Lea e si affianca alle otto che già erano state promosse nel 2010 e mantengono il primato: Emilia Romagna, Liguria – assente nel 2010 -, Umbria, Toscana, Marche, Veneto, Piemonte, Lombardia e Basilicata.
Il ministero della Salute ha appena diffuso sul suo sito internet la versione conclusiva del rapporto 2011. E c’è una ulteriore novità nella versione finale del rapporto: anche se non sono formalmente sottoposte all’adempimento, il ministro aggiunge i risultati delle Regioni a statuto speciale e delle province autonome.
In “purgatorio”
E nel 2011 rispetto al 2010 sono fuori dall’inferno delle bocciate Molise (non va ancora per l’assistenza residenziale e l’appropriatezza dell’assistenza ospedaliera e le criticità sono le vaccinazioni per MPR, morbillo parotite, rosolia, e antinfluenzale per anziani), Lazio (dubbi sull’assistenza residenziale e sul recupero dei criteri di efficienza e appropriatezza dell’assistenza ospedaliera e criticità nelle coperture vaccinali e gli screening) e Sicilia (problemi per sull’assistenza residenziale e l’appropriatezza dell’assistenza ospedaliera, criticità sulla bassa copertura vaccinale per influenza negli anziani e la scarsa adesione ai programmi organizzati di screening) che entrano nel purgatorio delle Regioni adempienti, ma «con impegno su alcuni indicatori», dove rispetto allo scorso anno resta l’Abruzzo (con problemi quest’anno per l’assistenza residenziale per anziani, l’assistenza per i malati terminali e l’appropriatezza dell’assistenza ospedaliera e criticità sulle vaccinazioni per MPR e antinfluenzale per anziani, screening e prevenzione veterinaria).
Regioni in “rosso”
Sono bocciate invece con una situazione critica e il rinvio al piano di rientro ancora Calabria, Puglia e Campania, dove l’unica indicazione generale è di “criticità”.
Il rapporto
Il rapporto è realizzato attraverso l’utilizzo di un set di indicatori (griglia Lea) ripartiti tra l’attività di assistenza negli ambienti di vita e di lavoro, l’assistenza territoriale e l’assistenza ospedaliera erogati dalle Regioni a statuto ordinario, e consente di conoscere e cogliere nell’insieme le diversità ed il disomogeneo grado di erogazione dei livelli di assistenza fra le realtà territoriali italiane.
E gli adempimenti Lea 2011 assumono una particolare importanza perché proprio il 2011 è il primo anno a essere utilizzato nella scelta delle Regioni benchmark e l’adempimento dei Lea è uno dei parametri indispensabili da superare per essere tra le Regioni prescelte.
L’adempimento consente alle Regioni coinvolte di accedere alla quota premiale delle somme dovute a titolo di finanziamento della quota indistinta del fabbisogno sanitario al netto delle entrate proprie.
I colori e i valori del voto
Il “voto” è dato secondo una scala di valori per ciascun indicatore a cui corrisponde un colore di risultato:
Verde: VALORE NORMALE 9 punti
Giallo: SCOSTAMENTO MINIMO 6 punti
Viola: SCOSTAMENTO RILEVANTE MA IN MIGLIORAMENTO 3 punti
Rosso: SCOSTAMENTO NON ACCETTABILE 0 punti
Nero: DATO MANCANTE O PALESEMENTE ERRATO -1 punto
Come vanno le Regioni a statuto speciale
E se anche non sono sottoposte formalmente all’adempimento Lea, proprio dal 2011 il ministero aggiunge anche i risultati ottenuti da Valle D’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Trento e Bolzano «ove disponibili», sottolinea il rapporto. I loro indicatori “verdi” (considerando che tra le promosse si va dai 22 dell’Emilia Romagna ai 14 di Basilicata e Liguria) sono 14 per la Valle d’Aosta, 13 per Bolzano, 15 per Trento, 16 per il Friuli Venezia Giulia e 9 per la Sardegna.
Punti di forza e debolezza
Tra gli indicatori quello in cui le Regioni vanno meglio è il «Tasso di ospedalizzazione standardizzato (ordinario e diurno) per età per 1.000 residenti» in cui tranne Molise (giallo), Calabria e Camapania (rosse) tutte le altre Regioni hanno il semaforo verde.
Quello che va peggio invece è la «Copertura vaccinale per vaccinazione antinfluenzale nell’anziano (>=65 anni) (%)» in cui nessuna Regione ha ottenuto il verde dell’indicatore e solo sette hanno guadagnato il colore giallo
Il Sole 24 Ore sanità – 16 novembre 2013