Sono dipendenti di un sottufficio del ministero dello sviluppo Economico accusati di truffa ai danni dello Stato
BOLOGNA – Shopping e palestra durante l’orario di lavoro, chissà cosa ne penserebbe il ministro Brunetta. Trentatré dipendenti del dipartimento comunicazioni dell’ispettorato territoriale dell’Emilia Romagna, un sottufficio del ministero dello Sviluppo economico, hanno ricevuto un avviso di fine indagine per truffa aggravata ai danni dello Stato.
Secondo l’accusa uscivano a fare la spesa, a fare acquisti e, addirittura, andvano in palestra durante l’orario di lavoro. Si sarebbero assentati in modo ingiustificato dal lavoro, senza autorizzazioni, e in certi casi si sarebbero anche messi d’accordo tra loro per timbrarsi i cartellini a vicenda. A volte stavano fuori una mezz’oretta, ma in altri casi anche quattro o cinque ore.
Tutto è stato documentato dalla Guardia di finanza che ha piazzato una telecamera proprio sopra il portone del palazzo. L’indagine delle Fiamme gialle, coordinata dal pm Antonella Scandellari, è iniziata nel maggio 2009 sulla base di un esposto presentato da un dipendente dello stesso ufficio.
Non appena i sette indagati iniziali hanno ricevuto l’avviso di proroga delle indagini nel loro confronti (verso la fine del 2009), hanno cambiato subito abitudini: loro e tutti i colleghi dell’ufficio sono diventati puntuali e molto rigorosi. Il caso più incredibile è rappresentao dalla donna che andava in palestra. Si allontanava costantemente dall’ufficio per andare in una vicina palestra, poi tornava come niente fosse.
E chideva addirittura all’ufficio i buoni pasto. Tra i 33 indagati ci sono impiegati di vario livello. Tra loro ci sono anche persone con l’incarico da responsabile
Ansa.it – 9 aprile 2011