Continuano da parte del Sivemp Veneto le impugnazioni davanti al Tar dei provvedimenti delle Usl che sono in contrasto con la normativa nazionale e regionale per quanto attiene l’organizzazione dei Dipartimenti di prevenzione e l’assetto dei servizi veterinari. Il sindacato già dal marzo 2014 era ricorso ai giudici amministrativi contro la delibera regionale 2271 e contro tutti gli atti conseguenti adottati dalle aziende sanitarie che non si fossero rivelati conformi al dettato legislativo. L’udienza di merito davanti al Tar è attesa a fine autunno. Nel frattempo il Sivemp ha continuato ad opporsi ai provvedimenti viziati da illegittimità. Il decreto Balduzzi e lo stesso Piano socio sanitario del Veneto dispongono, infatti, che i servizi veterinari siano articolati in tre strutture complesse autonome, sia sotto il profilo organizzativo che tecnico-funzionale, tributarie di risorse economiche proprie.
La delibera regionale 2271 invece stabilisce arbitrariamente che le strutture complesse siano “almeno” una. A peggiorare il quadro gli atti aziendali adottati dalle Usl che sono riuscite addirittura a porsi in contrasto con le stesse Linee guida regionali, “unificando” più servizi veterinari, dove la stessa Dgr 2271 prevedeva che i servizi veterinari fossero strutturati in (almeno) un’unità complessa e, conseguentemente, in (almeno) due strutture semplici a valenza dipartimentale. Tre servizi distinti, quindi, “al fine di garantirne l’autonomia tecnico-funzionale e organizzativa”.
“Il quadro che si è venuto a creare è peraltro totalmente difforme da Usl a Usl – osserva il segretario regionale Sivemp Franco Cicco – con un’inspiegabile disparità di trattamento nella organizzazione dei servizi veterinari all’interno del medesimo ambito regionale”
Ne è un esempio l’Usl di Venezia che ha “creato” un’unica struttura complessa per i servizi di Sanità animale e di Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, i quali invece, secondo la legge, dovrebbero rimanere distinti. “Da qui la decisione come sindacato dei veterinari di medicina pubblica di impugnare, non solo l’atto aziendale di quell’azienda sanitaria, ma anche il recente avviso e bando pubblico per l’attribuzione di un incarico di direttore della struttura complessa veterinaria per i servizi unificati ‘Sanità animale” e “Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche’” spiega Cicco.
E aggiunge: “A fronte della progressiva destrutturazione dei servizi veterinari pubblici veneti, il Sivemp continua a chiedere con forza il rispetto dalla normativa. Ricordiamo che non sono in gioco solo i destini della nostra categoria. Lo scadimento dei modelli organizzativi mina l’efficienza dei servizi. In questo modo si mettono a rischio la salute pubblica e la tutela di cittadini e operatori economici”.
A cura Ufficio stampa Sivemp Veneto – 3 agosto 2015