L’organizzazione dei dipartimenti di prevenzione è finita al centro dell’attenzione dei governati in diverse regioni italiane. E’ di questi giorni la notizia che l’Fvm Umbria ha annunciato l’intenzione di ricorrere al Tar contro la disarticolazione dei servizi medici e veterinari messa in atto da quella Regione, prospettando assetti organizzativi difformi rispetto alla normativa nazionale vincolante e mettendo a rischio l’efficacia delle prestazioni erogate, con possibili disservizi nel campo della sanità pubblica. L’Umbria non è la prima Regione caduta sotto il tiro dei “riformatori”: anche la Liguria ha subito iniziative analoghe. In Veneto intanto, dopo la diffusione dell’ultima bozza del piano socio sanitario, il livello di preoccupazione nei servizi veterinari è alto.
Per quanto la formulazione attuale non sia chiarissima alcune “previsioni” sono sufficienti a far nascere interrogativi non di poco conto. Intanto non si comprende perché i servizi veterinari, gli unici in questo caso tra tutti i servizi delle Asl, non vengono chiamati con i loro nomi, corrispondenti alle tre aree funzionali (e come vincola la norma) ma solo genericamente appunto “servizi veterinari”. Occorrerebbe fare poi piena luce anche sulla previsione secondo cui “in ogni Azienda Ulss viene garantita la presenza di una struttura operativa di prevenzione; le apicalità vengono istituite nelle Aziende Ulss capoluogo di Provincia”. Cosa significa? Che i servizi (come organizzati?) sono in ogni azienda ma i capi servizio solo nella Asl capoluogo di provincia? Come verrebbe nei fatti gestito un assetto simile? Ciliegina sulla torta la dicitura “Servizi Veterinari. Per tale ambito potrà essere definita, con provvedimento di Giunta regionale, una rimodulazione del modello organizzativo, anche su base interaziendale, al fine di ottimizzare l’erogazione dei LEA”. Fateci capire, come mai questa previsione riguarda solo i servizi veterinari? Volete farci diventare un laboratorio di sperimentazione? L’ottimizzazione dei Lea non è una priorità anche per la medicina umana? Ci auguriamo di avere al più presto delucidazioni. A questo proposito il segretario regionale Fvm, Roberto Poggiani, ha deciso di inviare una nota al presidente Padrin, all’assessore Coletto e al segretario Mantoan.
A cura di Sivemp Veneto – 20 febbraio 2012