Due cinesi sono finiti nei guai. Controllati dalla polizia stradale altri dodici camion
Come viaggiano gli alimenti che poi noi consumiamo? Vengono rispettate le norme igieniche? A giudicare da quanto scoperto dalla polizia stradale in collaborazione con la guardia di Finanza, il dipartimento dei trasporti terrestri, l’ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari ed dal servizio veterinario, qualche preoccupazione è legittimo averla.
In questi giorni sono in atto controlli specifici sugli alimenti. Sono stati controllati veicoli commerciali che trasportavano uve più o meno lavorate ed il personale del ministero delle Politiche Agricole ha campionato il vino trasportato in cisterna e diretto in aziende del veronese. I campioni sono stati ora avviati al laboratorio chimico di Conegliano Veneto per le necessarie verifiche di conformità.
I mezzi che trasportavano il vino sono passati attraverso lo screening del centro mobile di revisione della Motorizzazione che ne ha controllato l’idoneità tecnica alla circolazione. Su un totale di 13 approfonditi controlli, ben 7 mezzi hanno presentato irregolarità di vario genere. Ma è nel primo pomeriggio che è scattato il controllo su un furgoncino adibito al trasporto di alimenti condotto da due cittadini cinesi di 32 e 33 anni che, proveniente dal milanese, era giunto nella nostra provincia per vendere prodotti alimentari del «Sol levante». Nel furgone refrigerato, tra prodotti derivati dalla soia, vi era un modesto quantitativo di carne macellata e macinata fresca contenuta in sacchetti di plastica esposti all’aria ed abitualmente utilizzati per la spesa al supermercato, perciò del tutto inidonei ad evitare contaminazioni batteriche. La carne, priva di ogni tracciabilità e di cui i due cinesi non hanno saputo indicare la provenienza, era probabilmente destinata alla vendita in qualche ristorante compiacente della zona.
Ora la carne è stata campionata dal servizio veterinario dell’Ulss 20 a cui spetta accertare l’effettiva idoneità al consumo.
La guardia di finanza dal canto suo ha allargato il controllo alla documentazione in possesso dei cittadini cinesi e non si escludono possibili sviluppi in materia di frode fiscale. Per il momento la Polstrada ha irrogato una sanzione di un migliaio di euro e tolto dal mercato la carne «sospetta». .
L’Arena – 17 settembre 2011