I certificati di malattia online portano un risparmio complessivo (tra Inps, Imprese e lavoratori) di 590 milioni di euro. Dall’avvio della riforma a aprile 2010, hanno «superato quota sette milioni, per un totale annuo stimato di 25 milioni».
Il bilancio è stato tracciato a Palazzo Chigi, in una conferenza stampa, dal ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta, che giudica l’esperienza «una storia di successo pubblico-privata, in questa Italia complicata e difficile i cui ci sono mille problemi. Una piccola rivoluzione già realizzata, che già funziona al 95%». Che cancella «un contesto che era un po’ opaco», quello delle assenze dal lavoro per malattia, con «qualche furbo che ci marciava».
Negli ultimi 50 giorni sono stati trasmessi all’Inps oltre 3,5 milioni di certificati, con una media settimanale di 450mila. La percentuale di «vecchi» certificati su carta è «al di sotto del 2%». Mentre i medici che usano abitualmente il nuovo servizio sono il 90%.
Il nuovo sistema, ha spiegato Brunetta, al momento coinvolge 17 milioni di lavoratori dipendenti, 4,4 milioni di imprese, 180mila medici.
Presente alla conferenza era anche la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, per la quale i certificati online sono «sicuramente un importante modo per rendere più efficace il sistema di visite fiscali e di controllo», anche se occorre continuare a «tutelare la malattia reale». Secondo la leader degli industriali «c’è un fenomeno su cui serve maggiore trasparenza, una percentuale di tassi di assenteismo che in alcuni settori e periodi vanno oltre picchi accettabili». Ora poi si può «intervenire in tempo reale». «Da parte nostra – prosegue Marcegaglia – si farà una serie di verifiche dei diversi andamenti di assenteismo». Il numero uno di viale dell’Astronomia ha posto anche l’accento sull’ict in campo sanitario, che «come Confindustria abbiamo stimato che può portare a ottenere risparmi per circa 12 miliardi di euro annui». Peraltro quest’innovazione è «un esempio interessante di collaborazione fra istituzioni e imprese private».
Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha aggiunto che il nuovo sistema è «inibitorio» rispetto alle «assenze non giustificate o malamente giustificate. L’assenza breve – osserva-stimata nel 30% del totale dei certificati, fino a ieri non era controllata, era impossibile per l’Inps, mentre ora la si conoscere in tempo reale». Questo «permetterà di agire a mò di Radio Taxi».
Ilsole24ore.com – 24 marzo 2011