I lavori vanno a rilento nelle commissioni. Si cerca di rispettare il monito di Colle e Consulta sull’attinenza degli emendamenti
Non è ancora certo, ma molto probabilmente l’esame del ddl sulle semplificazioni in aula, alla Camera, potrebbe slittare al 7 marzo. La Conferenza dei capigruppo di Montecitorio lo aveva messo in calendario alla data del 5 marzo, due giorni prima. Ma i lavori, nelle commissioni riunite Affari Costituzionali e Attività Produttive, procedono a rilento, in parte anche per il pressing dei lobbisti e per l’ostruzionismo della Lega, che interviene su ogni emendamento, ma soprattutto per il dovuto «rigore» nella selezione degli emendamenti, dopo l’appello del Colle e della Consulta a che si dichiarino ammissibili solo quelli inerenti alla materia del decreto. Sono molti gli emendamenti sui quali è scattata la “tagliola” dell’inammissibilità «da parte degli uffici di presidenza: dai 1.300 iniziali si è arrivati ai 540 di ieri. E pare che, per evitare tali «forche caudine», almeno due emendamenti (annunciati anche dal governo), stentino a essere presentati: quello che estenderebbe il tetto della retribuzione per i manager di Stato a tutti i dipendenti pubblici, inclusi gli enti locali; quello che allunga i tempi del permesso di soggiorno per gli stranieri rimasti disoccupati, così come assicurato dal ministro dell’Interno,Anna Maria Cancellieri.
Tra le novità di ieri, c’è la semplificazione delle procedure amministrative per installare le colonnine di ricarica per i veicoli elettrici. «L’inadeguatezza della rete – commenta uno dei relatori, Stefano Saglia (Pdl) – costituisce un freno alla diffusione di veicoli a basso impatto ambientale. In questo modo daremo impulso a un settore in via di sviluppo, in linea con le indicazioni dell’Unione europea». Ma si tenta di introdurre anche i corsi di formazione per gli autotrasportatori e si prevede la cancellazione dall’Albo degli autotrasportatori di quelle
imprese che per oltre due mesi restano senza autoveicoli da adibire al trasporto merci. Più rigore anche per i “driver” alle prime armi: passa un emendamento del Pd che vieta al detentore del “foglio rosa” di guidare in autostrada o di notte nella corsia di sorpasso. Secondo quanto riferisce il segretario alla presidenza del consiglio Antonio Catricalà, sarebbe stato depositato anche un emendamento al ddl Semplificazioni che punterebbe a correggere la norma introdotta nel decreto Liberalizzazioni sulla nullità delle clausole che prevedono commissioni per linee di credito concesse dalle banche. Una misura che ieri ha portato alle dimissioni il comitato di presidenza dell’Abi. Eppure, al momento, almeno a sentire alcuni commissari, non sembra ce ne sia traccia.
Avvenire – 2 marzo 2012