Moncalvo: in dicembre con il regolamento Ue 1169 partirà una consultazione pubblica dedicata alla tracciabilità del cibo. Negli ultimi due anni, sei italiani su dieci, pari a oltre 15 milioni di famiglie, hanno ridotto gli acquisti alimentari e, inoltre, 11 milioni di persone non possono permettersi un pasto proteico adeguato almeno ogni due giorni: è quanto emerge dal r apporto Coldiretti-Censis sul tema “Gli effetti della crisi: spendo meno, mangio meglio” presentata ieri a Cernobbio al Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione organizzato da Coldiretti.
Nel dettaglio, oltre 12,3 milioni di famiglie italiane di fronte alla crisi hanno tagliato gli sprechi alimentari (48,1%) mentre 3,1 milioni hanno dovuto tagliare i consumi essenziali (12,3%). Tra i più fortunati, circa 9,5 milioni di famiglie (36,7%) non hanno effettuato tagli sostanziali alla lista della spesa mentre 468mila hanno dichiarato di averli aumentati (1,8%). «I consumi sono tornati indietro di 30 anni – ha sottolineato Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti – ma sono aumentate le vendite dirette, per esempio nei 1.500 punti vendita di Campagna amica».
Genuinità e prezzi, rilevano Coldiretti-Censis, incarnano le preferenze del consumatore che ha fatto proprie le logiche della sobrietà e i valori di un rapporto non più compulsivo con i consumi, in una logica dove quantità non vuol dire qualità. Si spiega così anche il ritorno della “cucina povera” che utilizza gli avanzi, tagli minori, pesci poveri o gli scarti per risparmiare. «Un effetto della crisi – ha detto Marco Pedroni, presidente di Coop Italia – è anche quello che molte famiglie, pur di mantenere le quantità, accettano di acquistare prodotti sconosciuti, meno sicuri».
L’aspetto più drammatico di questa situazione sono gli oltre 4 milioni di poveri (di cui 429mila bambini) che nel 2013 in Italia sono stati costretti a chiedere aiuto per poter mangiare. Dalla ricerca ColdirettiCensis emerge anche che quasi un italiano su tre accumula in casa riserve alimentari come non avveniva dai tempi di guerra, per un totale di 8,3 milioni di famiglie che fanno scorta di prodotti in offerta con le promozioni, ai quali si aggiungono 14,3 milioni che lo fanno di tanto in tanto.
Sulla tracciabilità delle materie prime, «la battaglia di Coldiretti continua – ha sottolineato Moncalvo – Intanto dal prossimo 13 dicembre il regolamento Ue 1.169 permetterà di sondare i consumatori sull’origine dei prodotti e noi avvieremo un’opera di sensibilizzazione». Mentre sui negoziati in corso di libero scambio con gli Usa, Moncalvo auspica si escludano gli Ogm e si segua lo spirito dell’accordo con il Canada: «Un compromesso accettabile che non sacrifica i caratteri distintivi della nostra produzione».
Il Sole 24 Ore – 18 ottobre 2014