Sedici sindaci veneti scrivono al Parlamento europeo affinché stabilisca la nuova norma che riguarda la qualità delle acque potabili con limiti restrittivi: «Servono concentrazioni di Pfas prossime allo zero». Questo è l’appello che rivolgono all’Europa a nome di tutti quei veneti che hanno subito il grande inquinamento da sostanze perfluoro alchiliche . «Nel 2013 è stata segnalata la presenza di questi inquinanti nelle acquee sotterranee e potabili in un’area di 180 chilometri quadrati e che coinvolge oltre 300 mila abitanti – si legge nel documento -. Da allora sono state notevoli le risorse investite e le azioni intraprese dagli organi competenti per affrontare un’ emergenza per la quale non esistono ancora studi approfonditi e risolutivi. È iniziato anche un monitoraggio che coinvolgerà 85 mila persone, cioè gli esposti alla contaminazione, per una durata di 10 anni. Consistenti sono stati poi gli investimenti effettuati per l’installazione di moderni e costosi sistemi di filtri a carboni attivi. Passata ora la fase di emergenza acuta, in attesa di allacciamenti a nuove fonti di approvvigionamento, rassicurati dai valori Pfas presenti nell’acqua potabile prossimi allo zero, restano tante preoccupazioni sia sul futuro ambientale che sulla bonifica e la tutela delle falde. I sindaci di 16 Comuni, costituitisi in Coordinamento, come garanti della salute pubblica e custodi dell’ambiente, chiedono, a nome di tutti i cittadini che rappresentano, in applicazione del principio di precauzione, che la normativa europea stabilisca concentrazioni di Pfas nelle acque potabili, prossime allo zero». La richiesta parte ora che a Bruxelles si sta lavorando per l’aggiornamento della Direttiva sulla qualità delle acque destinate al consumo umano. In pratica, fissare i limiti che poi dovranno essere adottate dai singoli stati Ue. «Chiediamo che la normativa sia realmente a tutela del bene acqua e uguale per tutti gli Stati membri. Tale azione di garanzia – spiegano i sindaci – deve essere sostenuta da una politica attenta alla salvaguardia del territorio, da investimenti di bonifica nelle aree che necessitano interventi mirati, e da azioni di messa in sicurezza per garantire a tutti i cittadini di ogni Stato membro dell’Europa una tutela della propria salute». Hanno sottoscritto il documento i sindaci di Alonte, Agugliaro, Asigliano Veneto, Campigliai, Castegnero, Minerbe, Montagnana, Noventa, Orgiano, Pojana, Pressana, Sarego, Sossano, Roveredo di Guà, Val Liona.
Il Giornale di Vicenza – 30 marzo 2018