Vongole italiane. Pensate davvero che sia solo una questione di tre millimetri? Purtroppo no, in quei tre millimetri, ci viene rivolta una severa lezione morale. Com’è noto, il diametro medio delle vongole che popolano l’Adriatico è di 22 millimetri. Ma l’Europa, sempre più istitutrice, vieta di commercializzare il mollusco se di dimensione inferiore a 25 mm.
Il regolamento comunitario del 2006 sta mettendo in ginocchio l’intero settore, un dramma. Dopo i formaggi senza latte, l’Europa vuole gli spaghetti senza vongole, senza le «poverazze», le migliori al mondo.
Italia alle vongole. Perché l’Europa, nella persona di Joe Borg, allora commissario europeo responsabile della pesca, ha adottato una misura così punitiva? Per favorire le vongole cinesi o filippine? No, per educarci. Nel 1952, sul Mondo , Mario Pannunzio scrisse un famoso editoriale, «L’Italia alle vongole». La locuzione ha avuto fortuna (è stata ripresa da Montanelli, Scalfari, Ferrara…) e sta a indicare quella certa tendenza a far prevalere il piacere sul dovere, l’indolenza sull’impegno, a consolarci degli scandali con la buona cucina: sole, mare e… famose du spaghi .
Insomma, il senso di autocritica non ci mancherebbe, ma i burocrati Ue vorrebbero che rinunciassimo al nostro carattere e diventassimo veri europei, nutriti a crauti e aringhe affumicate. Se voi sonerete le vostre clausole, noi soneremo le nostre vongole!
19 luglio 2015