Pesca a strascico, prove politiche di messa al bando e il settore insorge. In Italia, soprattutto. Nei porti di Genova, Rimini, Lecce, i pescatori hanno protestato per tutto il weekend a colpi di sirene contro l’idea della Commissione europea di trasformare l’economia del mare in modo da soddisfare i requisiti di sostenibilità incardinati nell’agenda verde dell’Ue. Esposte bandiere con lo slogan «Sos EU Fishing» (pericolo pesca europea, ndr) da nord a sud della penisola, come nel resto d’Europa, contro l’idea della Commissione europea di trasformare l’economia del mare in modo da soddisfare i requisiti di sostenibilità incardinati nell’agenda verde dell’Ue. Domani, 9 maggio, festa dell’Europa, tutti i video di questa mobilitazione saranno inviati al commissario per l’Ambiente e il mare, Virginijus Sinkevi?ius.
Il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, rassicura. «Il governo Meloni considera il mondo della pesca centrale per la nostra economia». E ribadisce il «no» alle idee della Commissione e di Sinkevi?ius. «L’Europa deve avere un ruolo diverso, deve proteggere le nostre aziende e non continuare a pagare gli agricoltori per non coltivare e i pescatori per non pescare. Agricoltori e pescatori sono i primi ambientalisti», rimarca Lollobrigida.
Pescare meno, con tecniche meno invasive. Questo il teorema della Commissione, convinta che se il 30% degli oceani fosse protetto, le catture globali annuali potrebbero aumentare di otto milioni di tonnellate, circa il 10% delle catture attuali. «Un calcolo teorico, fatto a tavolino», taglia corto Giardini. Che avverte: se l’Europa dovesse andare avanti con questa linea rischiano di cessare l’attività circa tremila pescherecci in un settore già in crisi. «In circa 40 anni abbiamo visto aumentare le importazioni dal 27% all’80% per il nostro fabbisogno, e in 30 anni la nostra capacità produttiva è passata da 1,2 miliardi di euro a 630 milioni, si è dimezzata». Il bando della pesca a strascico, continua il responsabile di Coldiretti, vuol dire «l’implosione del settore».
La campagna di mobilitazione “Sos EU Fishing” fin qui si è gestita nella marinerie e sui social, ma potrebbe trasferirsi nella capitale dell’Ue. Al momento i pescatori contrari al piano d’azione di Bruxelles si limiteranno a inondare di video Sinkevi?ius col sostegno di Copa-Cogeca, sindacato europeo di categoria, e non prevedono manifestazioni in città, ma «ci stiamo ragionando», ammette Giardini. Si attende la prossima riunione del consiglio Agricoltura e pesca, il 30 maggio. —
La Stamps