Adesione massiccia, in media intorno dell’80%, dei veterinari pubblici del Veneto allo sciopero nazionale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria. Un risultato ottimo con punte oltre il 90% nelle Ulss 6 Euganea, 2 Marca Trevigiana e 5 Polesana. Molto buona la partecipazione allo sciopero anche nella Ulss 8 Berica (oltre l’80%) e nelle Ulss 7 Pedemontana e 3 Serenissima con adesioni intorno al 75%. Anche a Verona oltre il 65% dei veterinari pubblici dell’Ulss 9 si è astenuta dal servizio. Molti dei colleghi che sono stati contingentati per garantire le emergenze hanno comunque manifestato la loro intenzione di aderire allo sciopero. Si tratta un dato di gran lunga superiore a quello degli ultimi scioperi.
Nelle province di Treviso, Padova e Rovigo è stata bloccata completamente l’attività dei macelli. A Verona e Vicenza le attività di macellazione sono state ridotte. Come sono state ridotte in tutta la Regione le altre prestazioni veterinarie, certificazioni sanitarie, ecc.
“Si tratta di un risultato importante che manda un segnale chiaro a Governo e Regione – commenta il segretario regionale Fvm-Sivemp, Franco Cicco – . La protesta dei veterinari delle Ulss in Veneto però è solo all’inizio. Già nei prossimi giorni saranno definite le iniziative sindacali e legali, in ambito regionale, contro l’illegittima e arrogante decisione della maggioranza regionale di inserire nel nuovo Pssr una modifica unilaterale del contratto collettivo nazionale, prevedendo l’articolazione dell’orario di servizio dei dirigenti veterinari nelle 24 ore, per sette giorni alla settimana, festivi e notturni compresi. È assolutamente inaccettabile che la Regione Veneto abbia l’intenzione di legiferare infrangendo le norme contrattuali che dispongono invece che l’orario di servizio dei dirigenti veterinari pubblici sia effettuato nelle 12 ore diurne su sei giorni.”
23 novembre 2018