Il consiglio regionale tornerà a riunirsi domani, in doppia seduta. Mentre quella del pomeriggio vedrà all’ordine del giorno temi ordinari, la mattinata sarà interamente dedicata alla mozione presentata dalle minoranze a sostegno della mobilitazione dei medici di base, tuttora in stato di agitazione attraverso la formula dello sciopero telematico. «Abbiamo chiesto la convocazione straordinaria – spiega Claudio Sinigaglia, leader del Partito Democratico in commissione Sanità perché lo sciopero dei medici di famiglia del Veneto, con un’adesione che ha sfiorato il 100%, è l’ultimo segnale di allarme del tradimento del piano sociosanitario. L’assistenza territoriale è ferma al palo. Medicine di gruppo bloccate, ospedali di comunità mai avviati, riforma delle case di riposo rimasta un annuncio».
I NUMERI Al riguardo il Pd elenca numeri allarmanti: «I malati con gravi patologie in dimissione dagli ospedali devono essere ospitati nelle case di riposo fuori convenzione, a totale carico delle famiglie, con costi che possono arrivare anche a 3.000 euro al mese. Le abitazioni sono diventate il più grande ospedale per anziani fragili e malati: sono almeno 40.000 i posti letto nascosti nel pudore degli appartamenti: il 18% sono allettati cronici, il 13% hanno piaghe da decubito, il 16% soffrono di demenza». Chiosa il capogruppo dem Stefano Fracasso: «Torniamo a chiedere l’attivazione degli ospedali di comunità e hospice, il potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata e l’aumento della dotazione di impegnative nelle case di riposo per sostenere le famiglie che non sono in grado di affrontare i costi di degenza».
Il Gazzettino – 2 ottobre 2017