I caso Pfas riaccende la polemica sul versante della copertura finanziaria all’opera di bonifica dell’area contaminata e della messa in sicurezza degli acquedotti, «A che gioco sta giocando l’assessore regionale Bottacin?», punge il sottosegretario all’Ambiente Barbara Degani «afferma che non ci sono fondi sui Pfas quando invece sono scritti a caratteri cubitali: ha ragione allora il governatore Zaia quando gli tira le orecchie!
Comunque non mi interessa capire se è smemorato o solo disinformato, per me è importante ribadire che abbiamo fatto seguire alle parole i fatti. Il primo dicembre il Governo, su richiesta del ministero, ha approvato il piano operativo Ambiente che prevede investimenti per 1,6 miliardi inclusi gli 80 milioni per il Veneto, che potranno essere utilizzati per sanare la contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche». Quando saranno disponibili le risorse deliberate? «Presto, il perfezionamento dell’atto avrà luogo dopo la metà di febbraio, una volta completato l’iter formale presso Ragioneria e Corte dei Conti». «Finalmente il sottosegretario dice la verità», ribatte a distanza Giampaolo Bottacin «al momento questi soldi esisono solo sulla carta e non è possibile spenderne neppure un centesimo, checché ne dicano la Degani e qualche esponente del Pd interessato più alla propaganda che alla verità. D’altronde, non più tardi di stamani, ho parlato con il ministro Galletti che mi ha confermato l’assenza di novità su questo fronte. Non appena i finanziamenti promessi saranno erogati, li investiremo senza perdere un minuto. Il resto sono soltanto chiacchiere da bar». Il colloquio con Gian Luca Galletti, si apprende, si è svolto a Bologna a latere del vertice tra il ministro dell’Ambiente e le regioni padane sul tema del contrasto allo smog urbano. Sulla vicenda interviene anche il M5S, già autore di esposti e denunce, culminate – venerdì – nell’incontro di una delegazio ne pentastellata con il procuratore di Vicenza: «I magistrati hanno tutto il nostro appoggio, stessa fiducia anche in Arpav, senza la quale oggi non avremmo tutte le informazioni della reale situazione», affermano in una nota Jacopo Berti, Manuel Brusco e Sonia Perenzoni «il ruolo determinante della giustizia è conseguenza dell’incapacità, sperando che non si tratti di mancanza di volontà, dimostrata dalla politica. Il sindaco di Trissino, il presidente della provincia di Vicenza Variati e il governatore del Veneto Zaia non sono stati in grado di fermare la fonte dell’inquinamento»; e ancora: «Da un mese chiediamo al governatore Zaia i 12 allegati alla relazione choc di Mantean. Se in un solo allegato si parla di danni per le donne incinte e i neonati, cos’altro può esserci scritto nel resto? Chiediamo una risposta, vogliamo i documenti. Basta coperture: nonostante la Miteni sia al centro di indagini e sia la fonte dell’inquinamento da Pfas, a quanto rivela il consigliere Zanoni, la Commissione tecnica regionale Ambiente ha dato l’ok ad un nuovo impianto per fornire più energia allo stabilimento. Un’iniziativa sconcertante».
IL Mattino di Padova – 1 febbraio 2017