Dall’Europa lo sblocco della circolazione per la carne di maiale e suoi derivati. La Regione esulta, critiche dal Carroccio e dall’opposizione: «Comuni penalizzati»
Per il presidente della Regione Christian Solinas è «un risultato storico». «Un giorno che abbiamo aspettato 44 anni, con oltre 4mila giorni di embargo», ha detto invece il presidente di Coldiretti, Battista Cualbu. Freddo, invece, il coordinatore della Lega Dario Giagoni: «Non siamo totalmente soddisfatti». Critica, come ovvio, l’opposizione. Salvatore Corrias, con tutto il gruppo del Pd: «C’è poco da esultare».
SOLINAS. Quando è scattato il blocco totale, nel 2011, «davanti a quello che, di fatto, si presentava come lo scenario peggiore per le aziende del nostro comparto zootecnico, la Sardegna ha iniziato a maturare la consapevolezza che solo con uno sforzo corale si sarebbe potuta trovare una via d’uscita», dichiara il presidente della Regione, Christian Solinas, «il momento della chiusura alle esportazioni può essere identificato come l’anno zero in cui la lotta alla peste suina assume una nuova spinta». La svolta nel 2021, con l’audit a Bruxelles che ha portato alla formulazione di cinque raccomandazioni da parte della Commissione europea. «Abbiamo messo in campo ogni sforzo possibile», aggiunge Solins, «per soddisfare le richieste di Bruxelles. Con l’unità di progetto, l’Izs della Sardegna, i servizi veterinari, gli assessorati e gli uffici competenti, il Cfva, abbiamo implementato l’anagrafe dei suini, potenziato la sorveglianza attiva e passiva sugli animali. Abbiamo reso i nostri dati fruibili e trasparenti, sempre a disposizione del Ministero e della Commissione Europea». Oggi il verdetto.
COLDIRETTI. Per Battista Cualbu, presidente di Coldiretti, «sono stati anni di calvario per il settore suinicolo dilaniato da restrizioni severe che lo hanno polverizzato. Ma ci consegna anche un gruppo di aziende resilienti e innovative, molte delle quali giovani che nonostante tutto hanno investito con coraggio e creduto nel settore e oggi rappresentano un esempio virtuoso di allevamento in biosicurezza». La Sardegna oggi si presenta – secondo le elaborazioni Coldiretti Sardegna sui dati della Banca Dati Nazionale dell’Anagrafe Zootecnica – con 164mila capi e 12.900 aziende.
LA LEGA. «Si potrà parlare di pieno risultato solo quando tutti i Comuni sardi potranno commercializzare all’estero», è la posizione del coordinatore regionale e deputato della Lega Dario Giagoni. «La decisione assunta oggi dall’Unione europea», prosegue, «libera, invece, dall’embargo l’80% dei Comuni dell’isola ma chiude al restante 20% che, per assurdo, sono proprio le aree che per anni hanno subito gli abbattimenti dei suini con una grave e ingente perdita economica”. Per il rappresentante gallurese del carroccio c’è ancora da fare:«Benché apprezziamo questa prima e parziale apertura dell’Ue, ritengo che il lavoro da fare sia ancora tanto e che sia indispensabile uniformare la medesima decisione per tutto il territorio della Sardegna».
(Unioneonline/E.Fr.)