L’Assessorato dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale della Regione Sardegna ha pubblicato il decreto che disciplina l’obbligo di verifica della presenza del parassita della trichinellosi nelle carni di cinghiali e volpi cacciati nel territorio regionale durante la stagione venatoria.
Alla luce della pericolosità della malattia per la salute dei cittadini che si trasmette per via alimentare, le carni di cinghiali e volpi non potranno essere consumate prima di essere state sottoposte ad esame trichinoscopico con esito favorevole.
L’esame trichinoscopico sarà eseguito dall’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna.
La consegna dei campioni dovrà essere curata dai cacciatori, secondo le modalità indicate nel documento approvato, e accompagnati dalla modulistica appositamente predisposta: «il prelievo dei campioni, l’invio degli stessi all’Istituto Zooprofilattico e la comunicazione dell’esito delle analisi saranno effettuati secondo la procedura predisposta dal Servizio Veterinario delle Asl. Le carni e le frattaglie dei cinghiali e delle volpi cacciate non potranno essere consumate fino alla comunicazione dell’esito favorevole degli esami. In caso di esito sfavorevole , il Servizio Veterinario dell’Azienda Asl dovrà provvedere al sequestro e alla distruzione della carcassa, delle sue parti e delle relative frattaglie»
28 novembre 2011