E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 29 marzo il decreto legislativo 16 febbraio 2011 n. 29 “Disposizioni sanzionatorie per le violazioni del Regolamento (CE) n. 504/2008 recante attuazione della direttiva 90/426/Cee e 90/427/Cee sui metodi di identificazione degli equidi, nonché gestione dell’anagrafe da parte dell’Unire”.
Il provvedimento fissa le sanzioni in materia di identificazione degli equidi, per mancate comunicazioni (es. denuncia di nascita del puledro, richiesta di registrazione in anagrafe, di un equide nato in Italia o proveniente dall’estero, comunicazioni riguardanti la vendita o l’esportazione definitiva di un equide, il passaggio di proprietà, la morte o l’abbattimento di un equide in luogo diverso, dal macello, il furto o lo smarrimento dell’equide o del passaporto, il ritrovamento dell’equide o del passaporto rubato o smarrito) e per mancate registrazioni (dal registro aziendale al passaporto, fino alla verifica nello stabilimento di macellazione della congruenza delle informazioni presenti sul passaporto e quelle registrate in BDE). Sono previste sanzioni anche per i veterinari.
A proposito delle nuove Disposizione la Fnovi sottolinea che nel comma 6 dell’articolo 3, viene prevista un’astratta “qualifica equivalente” a quella del medico veterinario:”Salvo che il fatto costituisca reato, il veterinario o altra persona in possesso di equivalente qualifica, incaricato di applicare un transponder ad un equide (…).
L’applicazione del transponder è un atto di esclusiva competenza del medico veterinario come ha specificato più volte lo stesso Ministro della Salute, a partire dall’allora Ministro Livia Turco fino a più recenti circolari a firma del Direttore generale della sanità animale e del farmaco veterinario, dr.ssa Gaetana Ferri.
Sorprende pertanto che proprio un decreto finalizzato a sanzionare le violazioni ad un Regolamento comunitario introduca elementi di dubbio che possono pregiudicare l’applicazione del Regolamento stesso o addirittura contemplare l’abuso di professione sanitaria.
La Fnovi – mai consultata nel corso della redazione del testo del decreto – scriverà ai Ministeri firmatari – Giustizia, Salute e Politiche Agricole – una richiesta di chiarimento sulla dicitura utilizzata, sollecitando la correzione del testo in modo da rispettare le competenze dei medici veterinari.