Giallo con polemiche sull’ipotesi di prevedere sanzioni disciplinari (addirittura fino alla radiazione) per i medici che sconsigliano le vaccinazioni. Ministero e Regioni smentiscono seccamente, i medici levano gli scudi. E la ministra della Salute Beatrice Lorenzin non nasconde la sorpresa: «Sono saltata sulla sedia».
L’approdo verso sanzioni ai camici bianchi che negano l’utilità delle vaccinazioni è in realtà ventilato nella bozza di Piano nazionale vaccini predisposto dal ministero che il 20 ottobre arriverà sul tavolo dei governatori e della Conferenza Stato-Regioni. Ma è saldamente ancorato alla concertazione con tutti gli interessati. «Saranno concertati – si legge – percorsi di audit e revisioni tra pari con la collaborazione degli Ordini professionali e delle associazioni professionali e sindacali che possano portare anche all’adozione di sanzioni disciplinari o contrattuali».
L’Anaao, il maggior sindacato dei medici ospedalieri, boccia subito l’idea: «Un’ipotesi folle». «Sembra che governo e Regioni abbiano aperto la caccia al medico», rincara la Fp-Cgil medici. Unici favorevoli i pediatri della Fimp: «Un operatore sanitario non può essere contrario alle linee d’azione stabilite da chi lo paga, cioè dal Ssn».
I toni salgono. Il ministero si affanna a precisare che la bozza di Piano «prevede esclusivamente percorsi di concertazione con gli Ordini e le associazioni professionali e sindacali, per cogliere l’obiettivo condiviso di garantire adeguate coperture vaccinali». Nessuna imposizione dall’alto. Anche le Regioni respingono la paternità dell’idea. «Non ne abbiamo proprio mai parlato», chiarisce il coordinatore degli assessori alla Sanità Sergio Venturi. «Sosteniamo la proposta di vietare la scuola ai bimbi non vaccinati. Ma figuriamoci se immaginiamo di colpire i medici proprio quando tutti hanno concordato sul principio che le vaccinazioni in Italia sono da potenziare. Rischieremmo di inasprire gli animi proprio quando sono distesi». Non solo. «Quello delle sanzioni disciplinari – ricorda Venturi – è un campo autonomo degli Ordini, che già potrebbero intervenire a condannare comportamenti scorretti».
Il pasticcio testimonia che sul tema la guardia è altissima. Preoccupano i recenti dati ministeriali sulle coperture vaccinali: sono al di sotto del 95% le vaccinazioni per poliomielite, difterite, tetano, Haemophilus influenzae di tipo b ed epatite B. Sono addirittura sotto l’86% quelle (soltanto raccomandate)contro il morbillo, la parotite e la rosolia. Il Piano vaccini 2016-2018, che vale 620 milioni, cerca dunque di invertire la rotta. Ampliando l’offerta di vaccini per bambini e adulti, inserendo nei livelli essenziali di assistenza il calendario vaccinale aggiornato e soprattutto richiamando tutti, dai medici alle famiglie, a combattere paure e disinformazione. Ecco perché tra gli obiettivi generali figura quello di «sostenere a tutti i livelli il senso di responsabilità degli operatori sanitari». Anche «prevedendo adeguati interventi sanzionatori qualora sia identificato un comportamento di inadempienza».
Manuela Perrone – Il Sole 24 Ore – 17 ottobre 2015