Direttori scelti a suo tempo dal governatore Galan, che negli ultimi tempi non si è risparmiato commenti al veleno sulla sanità.
PIENA FIDUCIA. «Confermo la mia piena fiducia ai direttori generali», chiarisce Coletto, «ho voluto queste due commissioni – temporanee, oltretutto – per approfondire i conti, gli indebitamenti e gli investimenti di tutte le aziende sanitarie. Un lavoro tecnico che garantirà un miglior controllo della situazione contabile che, messo in correlazione con il “libro bianco” che i tecnici regionali stanno ultimando in questi giorni, ci consentirà di verificare nel dettaglio i conti e i costi della sanità veneta e quindi di distribuire meglio le risorse. Messe in chiaro le cose, le commissioni chiuderanno».
I NOMI. Le commissionie tecniche sono composte da dipendenti regionali e professionisti esterni. Quella che si occuperà dei bilanci è coordinata da Francesco Dotta, già capo di gabinetto della presidenza e oggi responsabile del controllo di gestione nella segreteria della sanità. Sarà affiancato dall’avvocato veronese Andrea Leoni, esperto di diritto amministrativo, Stefania Zattarin, responsabile a Venezia della direzione per i rapporti Stato-Regioni e Annamaria Tommasella, direttore generale reggente dell’Ulss 4 Thiene-Schio.
La commissione investimenti è coordinata invece da un nome noto: Michele Romano, già direttore dell’Ulss 25 e dell’Azienda ospedaliera di Verona e oggi consulente regionale. Con lui il direttore generale dell’Ulss22 di Bussolengo, Alessandro Dall’Ora, la bocconiana Veronica Vecchi, esperta di strumenti di finanziamento delle amministrazioni pubbliche e il commercialista Cristiano Maccagnani, fratello dell’ex assessore comunale e avvocato Giovanni.
NON SOLO CONTI. Dalle poche notizie giunte da Venezia, pare che il compito delle due commissioni non sia solo di verifica, ma anche decisionale. La commissione al bilancio, in particolare, è stata incaricata di individuare un’unica impostazione – comune a tutte le azienda sanitarie – per la stesura di preventivi e consuntivi, con l’obiettivo di unificare criteri e modalità per riuscire a decifrare i bilanci e avere un reale quadro d’insieme».
«Le commissioni», conferma Coletto, «dovranno elaborare le linee guida finalizzate al controllo contabile, perchè è inderogabile la necessità di individuare un modello nuovo più rispondente alle esigenze. Un ulteriore elemento, assieme al Piano socio-sanitario, con il quale intendo costruire la sanità del Veneto del terzo millennio».
L’Arena
14 novembre 2010