Venerdì nero negli ospedali per lo sciopero dei medici. Un’astensione dal lavoro con strascichi in tribunale. I camici bianchi infatti accusano le aziende sanitarie venete di atteggiamento antisindacale e scattano i primi ricorsi. Ieri è stata depositata in tribunale a Belluno la denuncia contro l’Aulss 1 Dolomiti, ma i sindacati dei medici ospedalieri, guidati dalla Anaao Assomed, annunciano che è solo il primo di una serie di esposti contro le Ulss che hanno, a loro dire, un atteggiamento che boicotta lo sciopero in programma domani, 23 novembre, a cui aderiscono tutte le sigle sindacali dei medici, dei veterinari e dei dirigenti sanitari.
I DISAGI. Un’astensione di ventiquattro ore dei medici del Servizio Sanitario Nazionale che provocherà forti disagi negli ospedali, con il blocco delle sale operatorie e l’annullamento di centinaia di interventi. Del resto già nei giorni scorsi, a causa delle assemblee sindacali, numerose prestazioni sono state rinviate. Domani, comunque, come prevede la legge saranno garantiti tutti gli interventi indifferibili e saranno tutelati i pazienti fragili. In ogni caso, se possibile, è consigliato di non ammalarsi perché il personale in servizio è ridotto all’osso.
LE DENUNCE. Ed è proprio su questo fronte che i sindacati dei medici accusano le aziende sanitarie venete che non starebbero fornendo gli elenchi dei contingenti minimi di personale sanitario in servizio durante la giornata di sciopero. «In questi giorni, le aziende sanitarie venete sono quasi tutte allo sbando in merito alla definizione dei contingenti minimi e dei turni per lo sciopero di 24 ore di domani – spiega Adriano Benazzato segretario di Anaao Assomed Veneto – gli elenchi dei medici comandati in servizio non sono ancora stati consegnati o sono stati consegnati con grande ritardo alle organizzazioni sindacali dei medici e quindi non rispettando la tempistica dei cinque giorni prima dello sciopero prevista dalla normativa». I medici trovano irregolarità anche nella definizione dei turni di lavoro con soluzioni a detta loro «fantasiose». «Per questa ragione – prosegue Benazzato – abbiamo ritenuto opportuno iniziare a denunciare queste realtà al giudice del lavoro per le violazioni di legge in materia e comportamento antisindacale. Abbiamo già depositato a Belluno la denuncia contro l’Aulss 1 Dolomiti, ma altrettanto faremo nei prossimi giorni nei confronti delle aziende sanitarie di Rovigo e del Veneto Orientale».
LE RICHIESTE. Con lo sciopero nazionale i medici, i veterinari e i dirigenti sanitari chiedono al Governo finanziamenti adeguati per il Fondo Sanitario Nazionale, assunzioni per garantire il turnover ed il rinnovo del contratto di lavoro fermo da dieci anni. Sono previsti presidi e manifestazioni in ogni regione. L’appuntamento in Veneto è a Padova: i medici faranno infatti un sit-in, dalle 11 alle 13, davanti alla sede di Azienda Zero in Passaggio Gaudenzio. (Raffaella Ianuale)
IL GAZZETTINO – Giovedì, 22 novembre 2018