C’è un retroscena avvelenato nell’appalto assicurativo sui grandi rischi nella sanità veneta. L’unica società a partecipare alla gara — 72 milioni triennali a copertura di tutti gli ospedali regionali – è stata l’italo-rumena City Insurance ma l’assegnazione della polizza (pressoché scontata vista l’assenza di concorrenti) è stata preceduta dall’invio di una lettera anonima al governatore Luca Zaia. Uno scritto dal tenore minaccioso, che insinua l’esistenza attività illecite – leggi riciclaggio di denaro proveniente da attività criminali dietro il paravento della compagnia di Bucarest – e adombra possibili complicità in sede amministrativa.
Tanto è bastato a indurre le autorità di Palazzo Balbi – in primis l’assessore alla sanità Luca Coletto – a congelare l’esito della gara e ad avviare una serie di accertamenti su più fronti. Anzitutto, è stata richiesta l’attivazione della procedura Antimafia con controlli sulla composizione societaria della City; quindi il segretario del dipartimento sanità, Domenico Mantoan, si è recato dalla Guardia di Finanza (nella foto), esibendo la lettera e sollecitando un’indagine sulla veridicità delle affermazioni contenute; infine, lo stesso servizio ispettivo del Veneto ha avviato un’istruttoria conoscitiva sulla questione. Al momento – va detto – nulla di illecito o sospetto è emerso. Anzi, le informazioni raccolte sulla solidità patrimoniale e sulla correttezza della autorizzazioni in possesso della compagnia, sono apparse rassicuranti. Tant’è. La Regione ha previsto che le verifiche in corso si concludano entro gennaio; poi, in assenza di elementi critici, si procederà alla definitiva assegnazione dell’appalto. L’amministratore delegato della City Insurance, Nicolae Musat, convocato a Venezia, ha assicurato massima collaborazione, ricordando che la sua company opera dal 2005 sul mercato italiano dove attualmente assicura una decina di complessi ospedalieri, Usl aziende tra Lombardia ed Emilia-Romagna.
Ma chi ha inviato gli scritti anonimi? E perché i colossi assicurativi nazionali hanno dato forfait? La risposta al secondo interrogativo arriva dalla drastica riforma (avvio sperimentale nella direzione ospedaliera Padova, entrata a regime ne gennaio 2014)dalla coppia Coletto-Mantoan. Finora, la sanità veneta versava complessivamente 72 milioni all’anno premi assicurativi; in futuro, invece, la Regione si accollerà direttamente l’onere dei sinistri fino a 500 mila euro di danni (rappresentano il 97% del totale e saranno liquidati per giudizio civile o tramite accordo stragiudiziale) limitando la copertura assicurativa ai “danni catastrofali” in sala operatoria – essenzialmente parti conclusi con decessi o gravi lesioni – abbattendo così la spesa annuale da 70 a 24 milioni. Non propri una bella notizia per i gran broker che, ad oggi, si son spartiti la torta. E che – evidentemente – hanno scelto di non partecipare alla gara nella malcelata speranza che andasse deserta, così da scongiurare la nascita di un modello estendibile alle altre regioni che guardano con attenzione a quanto sta avvenendo nel Palazzo veneto.
Nuova Venezia-Mattino di Padova-Tribuna di Treviso di martedì 27 dicembre 2011